Doveva arrivare la fiducia ed è arrivata. Sono stati 321 voti favorevoli (6 voti oltre la maggioranza assoluta fissata a 315), 259 i contrari, 27 gli astenuti a Montecitorio. Il governo Conte ha retto alla Camera dei Deputati. La palla passa al Senato, dove però è tutta un’altra storia. A far rumore, polemica, scandalo è però il sì all’esecutivo di Renata Polverini. Un fulmine a ciel sereno per Forza Italia. Forse una decisione annunciata per via delle sue critiche all’ala sovranista della destra, si legge. Conte adesso spera che il risultato della Camera sia un volano per Palazzo Madama.

Il premier ha recuperato 10 voti. Ai 321 vanno aggiunti due deputati del Movimento 5 Stelle, Antonio Del Monaco e Doriana Sarli, impossibilitati a prendere parte alla seduta ma che hanno comunque dichiarato “il proprio sostegno al governo e al presidente Giuseppe Conte”. Oltre al perimetro della maggioranza hanno accordato la fiducia 7 deputati del Misto ex M5s: Piera Aiello, Nadia Aprile, Silvia Benedetti, Alessandra Ermellino, Lorenzo Fioramonti, Carmelo Lo Monte, Raffaele Trano, Rosalba De Giorgi e Michela Rostan di Italia viva. E Polverini, ex governatrice della Regione Lazio, eletta con il Popolo delle Libertà, ormai fuori da Fi, la cui scelta spicca.

E’ spiazzato Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia. “Non ne sapevo nulla, non ci aveva avvertiti – ha detto – Non credo” che ci saranno altre defezioni al Senato, ha detto l’ex presidente del Parlamento europeo. Incredulo anche Giorgio Mulè: “Polverini? E’ un fulmine a ciel sereno, anche perché ci si alza in aula e si spiega. Sarà lei a motivare perché si è accomodata in questo governo che lei stessa giudicava totalmente inadeguato”.

Polverini allora si spiega: “Ho votato la fiducia, come ho sempre fatto nella mia vita mi sono assunta una responsabilità. Non condivido la crisi ora, con la pandemia, le persone in difficoltà, i licenziamenti. Non possiamo continuare a dire che tutto non va bene, io mi assumo le mie responsabilità. Punto”.

Si tolgono intanto i sassolini dalle scarpe quelli di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi che ritirando le ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto ha aperto ufficialmente la crisi di governo. “Popolari, liberali e socialisti sono le persone a cui ha fatto appello oggi il presidente del Consiglio: mi sfugge a quale delle tre famiglie -popolare. liberale o socialista- appartenga Renata Polverini, conoscendo la sua storia personale”, ha detto Matteo Renzi al Tg2 Post.

L’ex premier insiste:  Conte ha avuto “il soccorso nero di Renata Polverini”. E quindi “siamo al governo Conte-Mastella-Polverini, terza maggioranza in tre anni”. “Ora in maggioranza c’è anche Polverini, mi viene da pensare che Conte faccia maggioranza con chiunque”. Ironizza anche Teresa Bellanova: “Monica Cirinnà, adesso dovrei essere io a scandalizzarmi e a dire che assisterò volentieri al vostro prossimo comizio insieme?”, ha scritto sui social condividendo un vecchio post di Monica Cirinnà, senatrice del Partito Democratico, nel quale l’esponente dem, commentando una dichiarazione in cui la Bellanova scriveva che in Italia Viva Renata Polverini sarebbe stata la benvenuta, scriveva tra l’altro: “Lo scouting arriva a questo? L’abbandono di ogni remora morale? Assisterò volentieri al loro primo comizio insieme”.

Vito Califano

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