Onorevole Andrea Delmastro Delle Vedove, il presidente della Camere penali, l’avvocato Gian Domenico Caiazza, dalle colonne di questo giornale ha annunciato che nei prossimi giorni invierà ai leader dei vari partiti una serie di proposte per una “radicale riforma della giustizia”.

Al primo punto vi è la separazione delle carriere fra pm e giudici. Da responsabile del dipartimento giustizia di Fratelli d’Italia, condivide?

Mi trova perfettamente d’accordo. Dobbiamo procedere subito con la separazione delle carriere fra Pm e giudici. Non possiamo più perdere altro tempo. Quelle che è stata fatta con la recente riforma Cartabia è solo una finta separazione. Servono concorsi distinti, carriere diverse, Pm e giudici non si devono ‘toccare’, basta con questa contiguità. E lo dico anche da avvocato. Solo con la separazione delle carriere si potrà realizzare una vera parità fra le parti, fra Pm ed avvocati. Quest’ultimi, poi, devono tornare ad essere considerati un presidio di libertà, e non un fastidioso orpello.

Al secondo punto vi è la separazione dei poteri, basta magistrati fuori ruolo distaccati presso l’esecutivo, ad iniziare dal Ministero della giustizia.

L’avvocato Caiazza sfonda una porta aperta. Oggi il Ministero della giustizia è occupato ‘militarmente’ dai magistrati. A via Arenula esiste una tecnostruttura togata che condiziona da sempre le scelte dell’esecutivo. Qualsiasi esso sia. Perché non ci sono avvocati, professori, o anche magistrati onorari? O, se ci sono, sono in numeri risibili? Serve un riequilibrio. E comunque questa riorganizzazione deve andare di pari passo con la riforma del Consiglio superiore della magistratura.

È sta appena fatta….

Guardi, il Csm rappresenta una incrostazione di potere senza eguali, dove le promozioni non avvengono per merito ma per affiliazione, con magistrati che promossi in questo modo vanno poi a pilotare certe indagini. Rispetto a questo clima da basso impero, Fratelli d’Italia aveva messo in campo un riforma radicale, quella del sorteggio dei componenti togati, in modo da togliere potere alle correnti della magistratura.

Hanno detto, ad iniziare dalla ministra, che fosse anticostituzionale.

Non è vero, l’emendamento sul punto di F’dI era stato dichiarato ammissibile. Si trattava comunque di un sorteggio temperato che avrebbe finalmente eliminato il correntismo che ha inquinato la vita politica in Italia. Ci sono tanti magistrati che non aspettano altro: vogliono essere liberati dal sistema Palamara delle nomine pilotate.

Torniamo alle proposte di Caizza. Riforma della custodia cautelare.

Dobbiamo metterci mano. Oggi c’è un uso smodato della custodia cautelare.

Onorevole, comunque mi sembra che a lei la riforma Cartabia della giustizia non piace. Sbaglio?

Mi sembra come il malato di cancro al quale si somministra la tachipirina e si raccomanda la vigile attesa. Il Parlamento non ha avuto coraggio, dopo lo scandalo Palamara, di fare una riforma efficace. È stata purtroppo sprecata un’occasione unica.

Come mai?

I motivi sono diversi. Il primo, sicuramente, è il fatto che al governo c’erano i Cinque Stelle, una banda di manettari, eterodiretti da alcune fazioni ben individuate della magistratura. Impossibile fare qualsiasi riforma che avesse toccato i privilegi dei magistrati. Poi un ministro che aveva un suo portato, e quindi uncentrodestra che ha sacrificato i propri valori.

Il ministro, però, si è speso molto per abbattere i tempi dei processi, istituendo l’ufficio del processo per dare una mano ai magistrati. Pensa sia uno strumento efficace?

L’ufficio del processo? Io preferisco chiamarlo “ufficio del paggetto”, dove i suoi componenti vanno a fare le fotocopie per i magistrati. C’è un approccio reverenziale nei loro confronti. Prenda i magistrati onorari: invece di riconoscergli diritti, visto che gestiscono gran parte del contenzioso civile e penale, gli è stato proposto di rinunciare al pregresso. Se un datore di lavoro, dopo aver tenuto in nero il dipendente, lo assume in cambio della sua rinuncia ad ogni pretesa, il contratto è nullo.

Tutti i sondaggi dicono che Fd’I sarà il primo partito alle prossime elezioni. Pensa che possa esserci in queste settimane che ci separano dal voto qualche “colpo di coda” togato?

Da cittadino prima e da politico poi, mi auguro di no. Ma da politico mi sentirei molto più sicuro se fossero state fatte alcune riforme, come il sorteggio per il Csm.