Edita dalla rivista Infiniti Mondi
Filosofia.0, la nuova rivista al tempo delle intelligenze e memorie artificiali

La Filosofia.0 o filosofia prima non è la filosofia prima di Aristotele, detta metà tà phisikà, che prende la sua denominazione dai libri che vengono dopo quelli della fisica, secondo la disposizione editoriale che ne aveva dato Andronico di Todi, ma è proprio il suo contrario. Non c’è nella filosofia un sopra (metà) e nemmeno un sotto. C’è un’unica filosofia che affonda le sue radici in Oriente e che, approdata in occidente con Socrate, trova la prima torsione in Platone-Aristotele fino alle astrazioni della filosofia analitica inglese o la frammentazione empiristica della filosofia americana. C’è invece un filo rosso che lega attraverso Socrate la filosofia delle origini (I Presocratici, ma la stessa filosofia orientale) soprattutto con la filosofia meridionale Bruno-Vico, parte dell’idealismo con la problematica della fondazione dell’umano (Fichte), la fenomenologia-esistenziale e Il pensiero della differenza, ma anche problematiche di carattere etico-antropologico e nuove scienze che stanno nascendo a ridosso del repentino sviluppo dell’ AI.
La filosofia di cui si vuole parlare nella rivista è la filosofia pratica, ma aggiungere l’attributo pratica al sostantivo filosofia ne tradirebbe il significato, farebbe intendere che esiste una filosofia non pratica. Ossia teoretica. Infatti nel mondo occidentale esiste soprattutto nelle Accademie filosofiche questa scissione e parzializzazione della filosofia.
La filosofia o è pratica o non lo è come sostiene S. Weil che la definisce come un trattato di Tennis. “Filosofia (compresi i problemi della conoscenza, ecc.), cosa esclusivamente in atto e in pratica. Per questo è tanto difficile scrivere al riguardo. Difficile così come un trattato di tennis o di corsa a piedi, ma in misura superiore”.
Quindi bando nella rivista a tutte quelle elucubrazioni su presunte scissioni tra teoria e prassi e conseguenti dispute su che cosa viene prima. Prima è sola è la filosofia nel suo esercizio pratico-teoretico che interloquisce con tutte le altre discipline senza alcuna pretesa di sovranità. Ma anche bando all’interdisciplinarietà intesa come somma di discipline. Questa rivista è soprattutto interessata ai punti d’intersezione tra antichi e nuovi saperi a partire dal superamento dell’ arcaica separazione tra scienze umane e cosiddette scienze esatte. Vuole essere un “addestramento” per intelligenze naturali e artificiali, partendo dall’assunto che il naturale è già una seconda natura, come sostiene Nietzsche e l’artificiale è un prodotto dell’umanità, e quindi la filosofia .0 non le assume quali entità oppositive, inconciliabili.
La rivista, trattando del confronto-incontro tra l’intelligenza umana già ibridata e quella artificiale, si manterrà sul filo rosso del “metodo analogico”, a partire dai Presocratici ( Filolao e l’armonia tra i contrari separati), Bruno , Fichte , Weil, Putino, tra gli altri, che, in linea anche con la Fisica dei Quanti e della Teoria della relatività , non imbrigli “le relazioni” del reale in schemi precostituiti (come avviene con la dialettica), ma le evidenzi e le riproduca.
A partire da questo campo di filosofia esperienziale, rifacendoci alla teoria di Bruno dei molteplici mondi e centri, che supera l’ossessiva ricerca del rapporto uno-molti di gran parte della filosofia occidentale, manteniamo aperti più focus di interesse:
a) Focus sul livello sociale-politico ossia: l’analisi dell’AI come trasmissione non solo di informazione, ma come trasmissione di relazioni di potere del soggetto che la gestisce;
b) Focus sul piano dell’ Etica ossia: l’ Etica della salvezza (Paolo Masullo etc.) che deve accompagnare l’umanità nel suo cammino ed evoluzione verso soglie più alte di integrazione tra Bios e Techne, attraverso la consapevolezza di sé (il conosci te stesso socratico) e la formazione con antichi e attuali saperi e tutti quelli che mano a mano la stessa innovazione tecnologica produce);
c) Focus sul piano concreto delle organizzazioni e del lavoro umano, ossia il terreno in cui si direttamente si sperimentano le modalità fattuali di interazione tra l’Intelligenza umana e quella artificiale.
Breve-Storia
La rivista nasce da un’idea di Giovanna Borrello, fondatrice della Scuola di filosofia pratica e counseling filosofico Metis , con l’indispensabile contributo di Francesco Donato Perillo e Michele Mezza, allievi e/o assidui interlocutori di Aldo Masullo. Un sodalizio culturale nat dall’ essersi cimentati insieme durante le Celebrazioni del centenario della nascita di Aldo Masullo con un seminario sul Paolo Masullo e il Postumano dal titolo “Paolo Masullo. Dialoghi su il Postumano” e con una iniziativa che ha presentato a Napoli per la prima volta un prodotto filosofico della GTP, proprio un Dialogo tra Giordano Bruno e Aldo Masullo.
Direttore: Michele Mezza
Direttore vicario: Francesco Donato Perillo
Direttora scientifico/ideativa Giovanna Borrello
Editor Elena Scuotto
Comitato redazionale: Giovanna Borrello, Michele Mezza, Francesco Donato Perillo
Stiamo lavorando per il numero 1 della rivista per costituire un Comitato di strategie redazionali.
In luogo del Comitato scientifico o/e di responsabili di specifici settori del sapere vogliamo individuare un Comitato di strategie redazionali che abbia una funzione più operativa con docenti delle maggiori Università Italiane, esperti in alcune fondamentali branche del sapere di cui si occupa la rivista, rappresentanti di significative aree produttive del Paese .
Ci stiamo adoperando inoltre affinché la rivista, che è una rivista specialistica, venga accreditata dall’ ANVUR, anche perché è nostra intenzione che essa possa proporsi come uno strumento:
a) di formazione per le scuole, per adolescenti e giovani con una Rubrica dedicata di Filosofia per bambini e adolescenti
b) di superamento del Gap ancora alto in materie STEM tra donne e uomini, con una Rubrica su Ritratti di scienziate e sul superamento degli stereotipi e pregiudizi sessisti che i sistemi di A.I. rischiano di riprodurre automaticamente traendoli dalla cultura dominante
c) di lavoro teorico in cui possono cimentarsi giovani ricercatori e ricercatrici con la rubrica Nuove voci in campo.
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