Galeotti furono i vini e le aragoste. Dopo essere stato accusato di spendere soldi pubblici per cene lussuose, il ministro francese dell’Ambiente, Francois de Rugy, ha annunciato le sue dimissioni. Le motivazioni le annuncia su Facebook: «Gli attacchi e il linciaggio mediatico contro la mia famiglia mi portano oggi a un passo indietro necessario». Dopo aver sporto denuncia per diffamazione contro Mediapart, il giornale online dal quale sono partite le accuse sulle cene incriminate, de Rugy ha dichiarato: «a causa della mobilitazione necessaria per difendermi non sono in grado di svolgere serenamente ed efficacemente la missione confidatemi». Intanto dall’Eliseo, il presidente francese Emmanuel Macron ha fatto sapere di aver accettato le dimissioni di de Rugy, definendole «una decisione personale perché possa difendersi pienamente e liberamente».

De Rugy era diventato ministro per la Transizione ecologica lo scorso settembre, dopo le dimissioni di Nicolas Hulot. Il neoministro si era contraddistinto rispetto al suo predecessore, per uno stile più politico e più pragmatico, prima di essere stato travolto dalle rivelazioni apparse a luglio del 2018. Era infatti venuto fuori che fra l’ottobre 2017 e il giugno 2018, quando de Rugy era presidente della Camera bassa del Parlamento, aveva offerto con soldi pubblici una decina di cene lussuose. Il numero degli invitati di queste cene extra-lusso si aggirava fra i dieci e i 30, compresi parenti e amici, e sono state poi giustificate come «cene di lavoro informali». In seguito, per, alla notizia che lo vede coinvolto in una spesa di 63mila euro dei contribuenti per rinnovare il suo appartamento privato, lo scandalo era ormai inarrestabile.

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