Due migranti sono stati feriti da colpi di arma da fuoco a San Severo, in provincia di Foggia. È successo in contrada La Rocca, a dieci chilometri dal ghetto di Rignano, stando a quanto comunica la prefettura di Foggia, nella notte tra domenica e lunedì. Uno dei due è stato ferito più gravemente e è ricoverato al Policlinico Riuniti. Si chiama Sinayogo Boubakar e ha 30 anni, originario del Mali. Ha riportato una ferita all’occhio. Non è in pericolo di vita.

L’arma di fuoco era un fucile. A quanto ricostruito la vittima era in auto, una Opel, con altri due stranieri, un connazionale e un ivoriano, e stavano tornando nel ghetto, detto “Gran Ghetto”, in località Torre Antonacci, tra le campagne di San Severo e Rignano Garganico. La loro vettura è stata quindi inseguita e affiancata da un fuoristrada dal quale sono partiti i colpi. I passeggeri a quel punto hanno abbandonato il mezzo e sono fuggiti a piedi per le campagne.

“Da qualche tempo – ha spiegato Raffaele Falcone, segretario della Flai Cgil di Foggia, all’Ansa – il giovane, che gli amici chiamano Biggie per la sua stazza, aveva un lavoro stabile in un’azienda agricola del territorio. Da sempre iscritto alla Flai Cgil Foggia, aveva un po’ di problemi con il permesso di soggiorno e l’anno scorso avevamo fatto richiesta di sanatoria grazie anche all’aiuto del suo datore di lavoro”. Il 30enne non ha mai raccontato di aver sofferto problemi legati al caporalato.

“Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Stando a quanto ricostruito, il colpo di fucile ha mandato in frantumi il lunotto posteriore dell’auto, una Opel, a bordo della quale c’erano i 3 migranti. Tutti e tre sono riusciti a fuggire e a raggiungere l’insediamento dove risiedono”, si legge nel comunicato della prefettura. Convocata in mattinata una riunione tecnica di coordinamento con le forze dell’ordine dal prefetto Raffaele Grassi.

 

“Questa notte, un gruppo di individui armati ha nuovamente attaccato e sparato sui braccianti, che rientravano nell’insediamento, ferendone alcuni. È il secondo raid nel giro di 48 ore. Chiediamo alle autorità competenti di fare piena luce su questi attacchi vergognosi da vigliacchi”, ha denunciato dal suo profilo social Aboubakar Soumahoro, il sindacalista leader della Lega Braccianti annunciando la convocazione di un’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori.

Soumahoro ha fatto riferimento all’arresto di due giorni fa di un 35enne accusato di rapina aggravata, considerato una delle quattro persone che due notti fa, armate, erano entrate nel ghetto cercando di rubare il gasolio necessario per far funzionare l’impianto di illuminazione dell’area in cui sono collocati i container. Non è stato comunque chiarito se i due episodi sono collegati.

Non un episodio isolato dunque. Nel luglio del 2019 tre stranieri, un gambiano e due senegalesi, sono stati colpiti da alcune pietre lanciate da un’auto in corsa. Due giovani foggiani furono arrestati con le accuse di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa e di lesioni personali pluriaggravate.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.