“Non sarà mai un addio, ciao Samu”. Si è conclusa così, tra gli applausi della chiesa gremita, la lettera letta dai genitori di Samuele nel giorno dell’ultimo saluto al piccolo di 4 anni, morto venerdì dopo essere caduto dal terzo piano di famiglia in via Foria a Napoli. 

La bara bianca di Samuele è stata accolta da due ali di folla e da palloncini, circa cinquecento le persone all’interno della chiesa di Santa Maria degli Angeli con la messa celebrata dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia.

Proprio Battaglia ha rivolto parole toccanti, in lacrime, ricordando il bambino scomparso a soli quattro anni. Si è orfani se si perdono genitori, si è vedovi se si perde il coniuge, non si è niente se si perdono i figli”, ha detto don Mimmo nella chiesa gremita. Rivolgendosi poi idealmente a Samuele, chiamato “piccolo principe“, ispirandosi al celebre capolavoro di Antoine de Saint Exupery, l’Arcivescovo lo ha affidato “alle cure di Dio e ti chiediamo di prenderti cura di mamma e papà e del tuo fratellino che ancora deve venire al mondo. Continua a disegnare per noi, buon viaggio Samuele”.

Quindi la lettera dedicata a “Samu” dai genitori al termine della messa: “Dio aveva bisogno di un angioletto speciale, di un bambino dalla simpatia unica, dalla gioia contagiosa. Forse Gesù ti voleva tra le sue braccia perché aveva bisogno di tutto quello che ci stavi regalando quaggiù”. “Mamma e papà col tempo impareranno a rivederti in ogni bambino che tira un calcio a un pallone, perché tu sei e resterai per sempre in ogni cosa – continua la lettera – Ma noi che rimaniamo qui dobbiamo solo chiederti perdono perché ti abbiamo dato un mondo cattivo e marcio, che non è stato degno di te”.

Quindi la conclusione tra gli applausi dei tanti presenti nella chiesa di Santa Maria degli Angeli: “Non sarà mai un addio, ciao Samu”.

L’INCHIESTA – Per la morte del piccolo è accusato di omicidio volontario il domestico, il 38enne Mariano Cannio, attualmente detenuto in carcere.

L’uomo ha ammesso parzialmente le proprie responsabilità, confermando di aver lasciato cadere il bimbo dal balcone perché colto da un capogiro mentre lo teneva in braccio con una mano. La tragedia è avvenuta quando la madre, Carmela, era in bagno in seguito a un malore a causa dello stato avanzato della gravidanza.

Nei prossimi giorni verrà effettuata una perizia medica tesa a valutare le condizioni di salute  e lo stato mentale di Cannio anche al momento dell’omicidio per provare ad appurare se fosse capace di intendere e di volere. L’uomo, in cura presso un centro di igiene mentale nel Rione Sanità, è affetto da disturbi psichici. Particolare che ha tenuto nascosto ai genitori di Samuele.

Quanto alla famiglia Gargiulo, il legale Domenico De Rosa incontrando la stampa ha sottolineato che nessuno “cerca vendetta o soluzioni catastrofiche nei confronti di Mariano Cannio. La famiglia aspetta la verità, di capire perché è successo”.

Quanto al video diffuso sui social network di Samuele, De Rosa ha sottolineato che ad oggi “non sappiamo come sia stato diffuso in rete. È un video che va contestualizzato, che non è neanche un video attuale. È un video che risale perlomeno a due anni fa per quel che mi è stato detto, ed è completamente scollegato a quello che è successo. Sono meccanismi mentali di chi associa quel video alla tragedia, come a far ipotizzare e questo è un altro timore della famiglia, le cose più incredibili”.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.