Risale al 31 maggio scorso la vicenda che vede coinvolto il cantante Marco Carta. Accusato di aver rubato sei magliette della marca Neil Barrett dal costo totale di  1.200 euro alla Rinascente di piazza Duomo a Milano, l’artista sardo ha sempre negato di essere stato l’artefice del furto. In compagnia di una sua amica di 53 anni, Fabiana Muscas, all’uscita del negozio era stato fermato con la merce sprovvista dei dispositivi anti taccheggio ma con ancora incorporata la placchetta flessibile. Le guardie di sicurezza del negozio, nel momento in cui è suonato l’allarme, avevano colto di sorpresa il talento di ‘Amici’ con le maglie non pagate tra le mani. Carta aveva scaricato la colpa sull’infermiera, professando la sua estraneità ai fatti. La posizione giuridica della donna è stata intanto stralciata in attesa del processo che si terrà a dicembre.

Anche l’acquisizione dei filmati delle telecamere nei camerini e in bagno testimoniavano l’innocenza del cantante 34enne, non trovando una prova concreta che lo potesse imputare. All’epoca dell’accaduto il giudice non aveva quindi convalidato l’arresto, ma l’artista è comunque rimasto indagato per furto aggravato e rinviato a giudizio.

IL PROCESSO – Lo scorso 20 settembre è iniziato il processo ai danni del cantante, anche se in quell’occasione Carta decise di non presentarsi in aula pur professando nuovamente la sua innocenza. Non è stato dello stesso avviso il pm Nicola Rossato, il quale questa mattina ha richiesto la sua condanna ad otto mesi di carcere e 400 euro di multa. Gli avvocati della difesa, Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta, si sono opposti rivendicando la piena assoluzione dell’imputato viste anche le prove registrate dai video che lo scagionavano. Infatti le accuse cadono tutte sulla sua accompagnatrice, ritraendola mentre entrava e usciva dal bagno e dai camerini. Questo è stato sufficiente per il giudice del tribunale di Milano Stefano Caramellino, il quale nella sentenza emessa dopo le 12 ha assolto Marco Carta “per non aver commesso il fatto”.

LA REAZIONE – Dopo l’esito positivo della sentenza, il cantante ha espresso la sua felicità attraverso un post sui social, ringraziando la sua famiglia e le persone che sono sempre state dalla sua parte: “Non ho mai smesso di credere. E come se oggi mi svegliassi da un brutto sogno. Perché è questo che rimane, solo un brutto ricordo in via d’estinzione. Ringrazio tutte le persone che non hanno mai creduto neanche per un secondo alle cattiverie dette gratuitamente. Grazie alla mia famiglia, ai miei amici, quelli veri. Grazie Sirio, amore mio”. Conclude dicendo: “Adesso posso riprendere ancora più forte la mia musica e le mie giornate, ora posso tornare a sorridere. Grazie al mio World Paper. Grazie dal profondo del mio cuore ai miei avvocato Simone Giordano Ciro e Massimiliano Annetta”.

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