Governo? "Do per scontato che ci saranno fibrillazioni"
Gianfranco Fini coccola Meloni: “Ha mangiato pane e politica. Salvini inquieto, Berlusconi responsabile. Il Pd non va al cuore”
“Quando nacque Fratelli d’Italia c’era scetticismo totale a destra, io per primo dicevo: ma dove vanno?“. E poi: “Il Pdl errore imperdonabile, Meloni e La Russa hanno avuto ragione”. Gianfranco Fini, fondatore di Alleanza Nazionale ed oggi presidente dell’Associazione culturale Liberadestra, ritorna in tv ospite a ‘Mezz’ora in più su Rai Tre e commenta il nuovo governo guidato da Fratelli d’Italia e da Meloni, che nel 2001, a 24 anni, venne nominata dall’ex presidente della Camera coordinatrice di Azione Giovani.
“Questo è un governo di destra-centro, questo mette in agitazione gli alleati. Meloni dovrà essere paziente e abile nel tentativo di tenere tutti insieme. Do per scontato che ci saranno fibrillazioni” spiega Fini.
L‘ex alleato di Silvio Berlusconi ritorna sulla nascita del Popolo della Libertà avvenuta nel 2009. “È chiaro che il congresso di Fiuggi e i comportamenti conseguenti” come “il viaggio in Israele”, “determinarono per Alleanza nazionale una maggiore assunzione di responsabilità, nel senso che se avevamo l’ambizione di essere una destra con cultura di governo, anche quando gli elettori ci assegnavano il compito di opposizione, bisognava cercare di dare vita a un’opposizione che non dicesse sempre solo no, ma di contribuire alla crescita della società italiana senza avere incarichi di governo. Quando nasce il Pdl, che è un errore imperdonabile, non lo perdono a me stesso, credevamo nel bipolarismo, pensavamo fosse naturale dare vita a un rassemblement della destra” ma “quel movimento finì come finì”.
“Giorgia Meloni e Ignazio La Russa non mi seguono quando vengo estromesso, se ne vanno subito dopo e ridanno vita alla casa della destra, nel mio pieno scetticismo, non ci credevo, oggi devo dire che avevano ragione loro e torto io”.
“Questo è un governo di destra-centro, questo mette in agitazione gli alleati. Meloni dovrà essere paziente e abile nel tentativo di tenere tutti insieme. Do per scontato che ci saranno fibrillazioni”
Gianfranco Fini a #mezzorainpiu pic.twitter.com/W7EFzqh92E
— Mezz’ora in Più (@Mezzorainpiu) October 30, 2022
Secondo Fini, Berlusconi ha preso atto “che non è più il dominus, che in qualche modo il sovrano ha perso lo scettro” a vantaggio di “una donna che da quando era ragazzina ha masticato pane e politica”, Ma Berlusconi “non è un irresponsabile, basta vedere i ministri di Forza Italia, penso a Tajani, che danno ampia garanzia di continuità nell’azione di governo”.
Dure invece le critiche al segretario della Lega, e vicepremier, Matteo Salvini: “Come si fa a non essere inquieti quando si perdono così tanti voti e il partito che guidi ti riconferma? Salvini avverte questa responsabilità perché il voto è stato uno shock” e “l’inquietudine lo porta ad alzare bandiere identitarie”, cosa “che non ha capito la sinistra” che “rimane politicamente corretta, rimane grigia e prevedibile”. Fini ricorda di aver incontrato Salvini “solo di una trasmissione televisiva e di un fugace incontro. È un uomo pragmatico” aggiunge.
Il difetto della sinistra, secondo Fini, è quello di essere “sempre politicamente corretta, mentre la destra, può piacere o non piacere, cerca di avere un’identità”. La sinistra “è sempre – spero che Letta non si offenda – tendenzialmente grigia, non suscita più speranza, non accende più un cuore. E’ prevedibile, scontata”. Il Pd “cerchi di tornare a infiammare davvero i cuori delle masse popolari”.
Poi aggiunge: “La sinistra italiana non può accendere l’interruttore dell’antifascismo solo quando, in modo strumentale, ravvisa un pericolo per la democrazia. Le accuse mosse a Meloni sono risibili. Chiedono da sinistra di riconoscere l’antifascismo come valore? Sì, lo abbiamo detto a Fiuggi e Giorgia Meloni non si è mai dissociata”.
© Riproduzione riservata