“Al termine di una lunga e difficoltosa trattativa con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri”. E’ quanto fa sapere Gianluca Vialli, capo delegazione della Nazionale italiana, che ha annunciato alla Figc la sua assenza in occasione delle prossime gare della squadra guidata dall’amico Roberto Mancini, valevoli per le qualificazioni all’Europeo 2024.

“L’obiettivo – spiega Vialli – è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”. Non è chiaro se l’ex attaccante di Juve e Sampdoria dovrà sottoporsi a un nuovo ciclo di chemio.

Vialli ha 58 anni e cinque anni fa ha scoperto di avere un tumore al pancreas. Dopo i primi due cicli di chemio, durati 17 mesi e conclusi nel dicembre del 2019, prosegue la “convivenza” con il cancro da parte dell’ex attaccante di Juventus e Sampdoria che nei suoi 19 anni di carriera ha disputato 737 partite segnando 286 reti.

Vialli in passato lo ha definito un “compagno di viaggio indesiderato“, “un avversario molto più forte di me”. “Devo andare avanti a testa bassa senza mollare mai, sperando che un giorno si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora. Per tanti anni perché ci sono ancora tante cose che voglio fare”.

La scoperta della malattia e la dedica alle figlie: “Voglio portarle all’altare”

Nei mesi successivi alla scoperta del tumore, Vialli, ospite a “Che Tempo che fa” da Fabio Fazio, parlò degli obiettivi iniziali che si era prefissato: “È successo in maniera improvvisa e l’ho affrontata come quando facevo il calciatore. Mi sono dato subito degli obiettivi a lunga scadenza: non morire prima dei miei genitori e portare le mie due figlie all’altare quando si sposeranno. E poi degli obiettivi a breve scadenza: l’operazione la degenza, la chemio, la radio, andare di nuovo in vacanza in Sardegna con un fisico da far vedere”.

Il maglione sotto la camicia

In una lunga intervista rilasciata a novembre 2018 ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, Vialli parlò del suo cambiamento fisico: “Sapevo che era duro e difficile doverlo dire agli altri, alla mia famiglia. Non vorresti mai far soffrire le persone che ti vogliono bene: i miei genitori, i miei fratelli e mia sorella, mia moglie Cathryn, le nostre bambine Olivia e Sofia. E ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano”.

“Dalle sopracciglia a matita alla ricrescita”

In una intervista rilasciata ad aprile 2020 a Repubblica,  dopo aver ultimato i cicli di chemio e radio, Vialli era tornato a parlare di normalità: “Normalità significa vedersi di nuovo bene allo specchio e osservare i peli che ricrescono. Non devo più disegnarmi le sopracciglia a matita. Può sembrare strano, ma in questo momento mi sento più fortunato rispetto a tanti altri”, l’appello dell’ex giocatore durante l’emergenza coronavirus. “Vorrei che la famosa frase ‘Quello che conta è la salute’ diventasse davvero centrale. Vorrei che non accettassimo più nessun taglio alla sanità pubblica, che non crollassero più i ponti e che la sicurezza delle persone diventasse prioritaria. Vorrei che ci ribellassimo a queste città piene di smog che uccide”.

“Oggi sto bene”

“Non saprai mai se è finita con il cancro – ha spiegato Vialli ospite in studio da Fazio il 31 maggio 2021– fino a quando non saranno trascorsi alcuni anni senza problemi. Ma al momento sto bene e spero continui a essere così finché morirò di vecchiaia”.

Redazione

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