“Smettila di gettare i gusci a terra”. La lite per le noccioline, le spinte, poi la caduta a terra con la testa che batte violentemente sull’asfalto e una vita che finisce dopo otto giorni di agonia in ospedale. Si muore ancora per futili motivi, per una lite nata dal nulla e degenerata nel peggiore dei modi. Giovanni Sasso, imprenditore 48enne di Cellole (Caserta), non ce l’ha fatta. Si è spento ieri, domenica 18 giugno, alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno dove era ricoverato in terapia intensiva dopo la lite con un ragazzino di 17 anni, studente iscritto al quarto anno di un istituto professionale, che adesso è formalmente indagato per l’omicidio dell’uomo.

La lite è avvenuta lo scorso 9 giugno nel piccolo comune di Cellole quando Sasso ha rimproverato il 17enne perché stava gettando a terra i gusci delle nocciolini davanti alla sua concessionaria d’auto. Ne è nata una discussione, il ragazzino ha reagito e il 43enne è finito a terra, battendo la testa e riportando una frattura alla base cranica, risultata poi letale dopo 8 giorni di coma. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, decisive anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona per ricostruire quanto accaduto e cristallizzare l’azione del minore, Sasso è intervenuto in un secondo momento. A redarguire il 17enne è stata prima la compagna, con la quale ha avuto tre figli. Il ragazzino era in compagnia di alcuni amici all’esterno della concessionaria quando la donna ha rimproverato la comitiva perché gettava in strada, davanti all’ingresso della loro attività, i gusci delle noccioline. Sasso, che assisteva alla scena affacciato al balcone della propria abitazione, è sceso in strada ed è intervenuto in difesa della compagna, oggetto di offese da parte dei giovani presenti.

Ne è nata una un’accesa discussione, poi gli spintoni da ambo le parti e la caduta a terra del 43enne. Sulla vicenda, avvenuta nel pieno centro di Cellole, era stata subito aperta un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere per lesioni gravissime: poi i carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca hanno riscontrato che il protagonista della lite con il 48enne era stato un minore di 17 anni, e dunque la competenza è passata alla Procura per i minori di Napoli, che adesso potrebbe indagare il minore per omicidio preterintenzionale o doloso.

Dolore e sgomento a Cellole con il sindaco Guido Di Leone che su Facebook scrive: “È un giorno triste per Cellole non doveva andare così. Giovanni era un ragazzo pieno di vita, con tanta voglia di vivere e realizzare. L’intera comunità ha pregato per lui. Ogni parola è superflua davanti ad una tragedia del genere, meglio meditare in silenzio, nel dolore e nel rispetto. Mi stringo al dolore delle famiglie, è difficile da comprendere, è impossibile da accettare. Fai buon viaggio Giovà, ci mancherai”.

“Siamo devastati da quanto accaduto”, ha dichiarato Federica Abbate, social media manager della concessionaria nonché collaboratrice fidatissima di Sasso, oggi portavoce della famiglia, “abbiamo pregato e sperato fino all’ultimo che Giovanni potesse tornare da noi, ma purtroppo le cose sono andate diversamente. Non è possibile che una discussione possa finire in questo modo”. La donna ha poi precisato, così come riferisce Il Mattino, che “negli ultimi sette giorni in molti hanno dichiarato che il ragazzo presente sul posto avrebbe soltanto spinto Giovanni. Non è assolutamente vero, lo ha colpito con un pugno. Ora ci auguriamo soltanto che la giustizia faccia il suo corso”.

Avatar photo

Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.