Travolte e uccise da un Frecciarossa che viaggiava quasi a 200 all’ora mentre transitava, senza fermarsi, nella stazione di Riccione. Travolte mentre attraversavano il binario 2 per cause tutte da chiarire. Sono state trascinate per decine di metri Giulia e Alessia Pisanu, le due sorelle bolognesi di 15 e 17 anni che hanno perso la vita poco prima delle 7 di domenica 31 luglio dopo una nottata trascorsa nei locali della movida romagnola. La dinamica dell’incidente è ancora in via di ricostruzione. Decisive saranno le immagini delle telecamere presenti all’interno della stazione e all’esterno per capire il percorso fatto dalle due giovani.

Al momento sono state le testimonianze delle persone presenti ad aiutare gli investigatori a ricostruire parzialmente quanto accaduto alle due giovani che vivevano con la famiglia a Madonna di Castenaso, piccolo comune in provincia di Bologna. Viaggiatori e lavoratori della stazione hanno riferito di due che “barcollavano“, una delle due ha riferito di aver perso il cellulare perché rubato da ignoti ma “ho subito capito che non era in sé” ha spiegato un uomo addetto alla gestione dei distributori di bibite presenti nella stazione.

Quella “vestita di verde e con gli stivali in mano” era ferma sui binari mentre l’altra, “vestita di nero” era seduta sulla banchina. Poi all’arrivo del treno il dramma: una delle due ha probabilmente cercato di salvare l’altra ma non c’è stato nulla da fare. A nulla sono servite le urla delle persone presenti così come il fischio insistente del Frecciarossa in arrivo da Pescara e diretto a Milano.

“Quando ho capito cosa volessero fare ho urlato, tutti dietro di me hanno urlato, poi ho sentito il fischio fortissimo del treno e una botta tremenda. Poi non ho capito più nulla, tutti urlavano” ha raccontato l’uomo.

L’identificazione con il cellulare e le ipotesi

Le due sorelle sono state identificate grazie a un cellulare danneggiato trovato poco distante dai corpi. L’altro – stando al racconto di un lavoratore della stazione – era stato rubato. Il padre di Giulia e Alessia, titolare di una ditta di traslochi, ha riconosciuto i due corpi all’obitorio. Agli investigatori ha riferito di aver sentito l’ultima volta le due figlie sabato sera. 

Sul posto oltre alla polfer anche carabinieri, vigili del fuoco e polizia scientifica che ha eseguito i rilievi lungo i binari della tragedia. Al momento una delle ipotesi principalmente battuta dagli investigatori è quella che una delle due sorelle abbia tentato di salvare l’altra che non si sarebbe accorta dell’arrivo del treno, forse in preda a uno stato di alterazione psicofisica dovuto alla stanchezza e all’alcol (circostanza quest’ultima che verrà cristallizzata da ulteriori esami). Circostanza quest’ultima che non esclude nemmeno l’ipotesi di un attraversamento imprudente. Meno probabile quella invece di un tentativo di suicidio.

La tragedia ha colpito l’intera comunità di Castenaso quando è arrivata la notizia che le due ragazze erano residenti del Comune. “Ci è arrivata la conferma che non avremmo mai voluto: le due giovani sorelle travolte da un treno a Riccione sono, purtroppo, nostre concittadine. Siamo senza parole davanti a questa tragedia cosi difficile da capire e da accettare e proviamo un dolore incolmabile”, scrive il Comune di Castenaso guidato dal sindaco Carlo Gubellini. “È un grande dolore per tutta la comunità. L’intera comunità di Castenaso si stringe attorno ai genitori, ai familiari, agli amici: Giulia e Alessia, che la terra vi sia lieve. Siete volate via troppo presto”.

A poche ore dal fatto, la sindaca di Riccione Daniela Angelini ha raggiunto la stazione per confrontarsi con le Forze dell’Ordine e, in seguito, sulla sua pagina Facebook, ha definito l’accaduto “un’immane tragedia” e “a nome di tutta la comunità di Riccione” esprime “profondo dolore per quanto accaduto questa mattina”.

Redazione

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