Quando rubò il Gratta e Vinci da 500mila euro a ‘Zia Anna’, come era conosciuta nel quartiere Materdei di Napoli la signora, era “in uno stato di incapacità parziale di intendere e di volere”. È questo l’esito della perizia psichiatra svolta da Adele Masi, consulente d’ufficio del giudice per le indagini preliminari Marco Giordano, su Gaetano Scutellaro.

Quest’ultimo era diventato ‘famoso’ a Napoli e non solo dopo aver rubato il ticket vincente da mezzo milioni di euro alla donna, che l’aveva comprato nel tabacchi gestito dalla famiglia di Scutellaro nel quartiere. 

L’uomo, 57 anni, ingannò l’anziana signora che si era affidata a lui per verificare la validità del tagliando vincente: Scutellaro invece salì sullo scooter per scappare. Venne fermato dalle forze dell’ordine il 5 agosto 2021 all’aeroporto di Fiumicino, dove si era recato dopo aver depositato il biglietto vincente in un banca di Latina, con l’obiettivo di volare alle isole Canarie. 

Dopo la perizia psichiatrica, scrive Il Mattino, Scutellaro è stato scarcerato ottenendo gli arresti domiciliari. Proprio dopo il fermo il suo avvocato, Vincenzo Strazzullo, aveva sostenuto che l’uomo era malato e non si poteva curare in carcere.

Scutellaro a fuga terminata aveva anche provato a ribaltare la situazione: “Quel Gratta e Vinci è mio, la vecchietta è una bugiarda”, aveva detto in una intervista. “Il biglietto l’ho fatto comprare io da un mio conoscente il giorno prima, alla signora avevo chiesto soltanto di andare a riscuotere la vincita che credevo ammontasse soltanto a 500 euro. Volevo fuggire all’estero perché non mi sento sicuro a Napoli. Io non sono il tabaccaio, ma l’ex-marito della titolare. Dopo aver grattato mi ero accorto di una vincita, ma credevo ammontasse solo a 500 euro. Ho chiesto un piacere alla signora, se potesse ritirarla al posto mio”, era stata la versione di Scutellaro, alla quale i magistrati non hanno creduto. 

Redazione

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