Il governo rallenta sull’estensione del Green Pass, il certificato vaccinale che attesta la vaccinazione, un tampone negativo o la guarigione, necessario per accedere a determinati eventi e luoghi pubblici oltre che ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza. L’esecutivo guidato dal Presidente Mario Draghi oggi dovrebbe approvare un decreto in cui l’obbligo dovrebbe essere esteso solo per le aziende impegnate nel settore scolastico, e quindi quelle impiegate nelle pulizie e nelle mense, e per i lavoratori “esterni” a contatto con strutture del settore sanitario come le Rsa. Rinviato alla prossima settimana quello per il personale di ristoranti, bar, palestre, cinema, teatri e ini tutti i settori dove il pass è già obbligatorio per i clienti. Entro fine settembre dovrebbe arrivare anche una decisione sulla Pubblica Amministrazione e gradualmente anche per tutte le altre aziende private.

A esibire il Qr code a richiesta dovrebbero essere anche gli autisti dei mezzi del trasporto pubblico locale, che si aggiungeranno a quelli dei treni dell’alta velocità passando per coloro che lavorano su navi, traghetti, aerei e per i quali è già previsto. L’idea inoltre è di includere anche i lavoratori a contatto con il pubblico, come quelli agli sportelli. Per la pubblica amministrazione dovrebbe essere prevista una piattaforma specifica per facilitare i controlli. Confindustria pressa per intervenire sulle aziende: il governo, secondo l’Ansa, vorrebbe che a farsi carico dei tamponi non sia lo Stato, per non farli pagare alla collettività e per non disincentivare alla vaccinazione.

La cabina di regia potrebbe essere convocata nelle prossime ore. Draghi ha mediato con il segretario della Lega Matteo Salvini, all’inizio contrario all’adozione del Pass, e ancora scettico sull’estensione della Certificazione. Proprio il leader del Carroccio ha assicurato che non ci sarà alcuna estensione ai lavoratori del settore pubblico e privato. Almeno per il momento. Resta comunque lo strappo politico all’interno dell’esecutivo: ieri mattina alla Camera dei deputati, a scrutinio segreto, la Lega ha votato di nuovo a favore di un emendamento di Fratelli d’Italia, poi bocciato dall’aula, contro l’obbligo del Green Pass. L’approccio del governo procede per step, gradualmente. L’esecutivo proverà a chiudere l’intesa successivamente anche per la pubblica amministrazione e per le aziende private. Il Corriere della Sera scrive che Draghi vuole dare a Salvini il tempo di aggiustare la linea sulle misure di contenimento del covid. A favore di un’estensione più spedita del Green Pass è il ministro della Salute Roberto Speranza.

Per far scattare l’obbligo bisogna attendere comunque 15 giorni per dare il tempo a chi vuole vaccinarsi di procedere almeno con la prima dose. A oggi sono oltre 80 milioni e 13mila le somministrazioni condotte in Italia, su un totale di più di 39 milioni e 288mila persone che hanno completato il ciclo, quasi il 73% della popolazione over 12 anni. A partire da fine settembre in Italia saranno somministrate le terze dosi agli immunodepressi, per poi passare agli anziani nelle Rsa e agli operatori sanitari più esposti al contagio.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.