“Se ancora sono in funzione credo che sarebbe un errore spegnerle e passare al carbone”. Greta Thunberg entra nel dibattito sulle centrali nucleari in corso in tutta Europa, e in particolare in Germania, e la sua opinione fa discutere. L’attivista svedese che con le sue proteste ha dato vita al movimento ambientalista dei Fridays for Future è intervenuta al talkshow di Sandra Maischberger sul canale ARD. Le anticipazioni dell’intervista sono state date dall’agenzia Dpa.

Per Greta Thunberg “è una cattiva idea puntare sul carbone” se “l’altro” è ancora in funzione. La priorità, ha aggiunto, dovrebbe essere data sempre alle fonti rinnovabili invece che continuare a investire sull’energia fossile. In Germania si dibatte sulla decisione di Robert Habeck di lasciare in riserva due delle tre centrali nucleari ancora in funzione, solo fino ad aprile 2023. Il carbone resta il combustibile che causa le maggiori emissioni di anidride carbonica, il principale gas al quale si deve il cambiamento climatico.

La Germania negli ultimi dieci anni ha messo in atto un piano per rendersi indipendente dall’energia nucleare. Il dibattito nel Paese si era aperto dopo il disastro nella centrale di Fukushima in Giappone del 2011 e aveva portato alla formulazione del programma. Prima in Germania c’erano 17 reattori nucleari dai quali Berlino ricavava un quarto della sua energia elettrica. Le ultime tre centrali ancora attive avrebbero dovuto chiudere entro la fine del 2022.

Il governo tedesco a inizio settembre ha annunciato che due di queste sarebbero rimaste attive per garantire un’ulteriore riserva di energia, vista la crisi energetica scatenata dai tagli alle forniture di gas dalla Russia dopo che Mosca ha invaso l’Ucraina. Berlino aveva anche deciso di aprire alcune centrali elettriche a carbone che erano state dismesse. Le centrali dovrebbero smettere di essere operative nell’aprile del 2023. Berlino, nel suo piano sugli obiettivi climatici, punta a eliminare entro il 2030 l’utilizzo del carbone.

Le parole di Greta Thunberg sono state riprese in tutto il mondo: soprattutto dopo l’invasione di Vladimir Putin il tema energetico e tornato centrale, e quindi anche la fonte nucleare. Il Parlamento Europeo lo scorso luglio, con una maggioranza di 328 voti nell’Aula plenaria di Strasburgo, aveva incluso il nucleare tra le fonti di energia sostenibili. Il tema è centrale anche in Italia, dove dopo le elezioni politiche dello scorso 25 settembre si dovrebbe presumibilmente formare un governo di destra: un esecutivo per la prima volta completamente pro nucleare nella storia della Repubblica.

“Occorre investire nella ricerca sul nucleare di ultima generazione”, si legge nel programma di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni leader della coalizione. Stessa linea da parte di Lega e Forza Italia. A favore del nucleare anche parte dell’opposizione con il cosiddetto Terzo Polo (Azione più Italia Viva) di Carlo Calenda e Matteo Renzi.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.