Danni per 500 milioni
Heathrow brucia, i sospetti volano su Mosca. Mancini: “Tutti gli agenti transitano per Roma, chissà perché”

Londra colpita al cuore, come l’Europa intera, dall’incendio alla centrale elettrica dell’aeroporto di Heathrow. Che strano, proprio Londra. E proprio adesso. Ora che Londra diventa la capitale della resistenza europea contro Putin, ecco che viene spento il più importante hub aereo inglese. Ed europeo.
Il guasto è stato parzialmente riparato, nel corso del pomeriggio di ieri. Oggi una buona parte dei voli potrebbero tornare a decollare. Ma il danno economico prodotto, con migliaia di voli cancellati e ritardi record in tutto il mondo, dà la dimensione del colpo subìto. Tutti i sospetti ‘volano’ verso Mosca. Medvedev, il provocatorio ex presidente russo – accolito di Putin – posta su X, sornione: «Mica vorrà accusare la Russia, adesso, Mr. Starmer?». Downing Street si cuce la bocca. MI5 e MI6, le due agenzie di intelligence della Corona, sono al lavoro. Gli analisti notano quante volte Uk è stata additata come nemico dalla propaganda russa e si lasciano andare a ipotesi di scuola: «Un commando o un cane sciolto, data l’esposizione esterna di quella centralina il compito non è stato nemmeno difficile». D’altronde se c’è qualcuno che ce l’ha con Londra, è Mosca. Dall’inizio della guerra in Ucraina circa 29,8 miliardi di euro sono stati congelati dal governo britannico. «Insieme ai suoi alleati, il Regno Unito ha imposto le sanzioni più dure che la Russia abbia mai affrontato», si legge nel comunicato diffuso dal Tesoro britannico. Queste sanzioni hanno «avuto un impatto significativo sull’economia russa, privandola di oltre 369,2 miliardi di euro dal febbraio 2022, l’equivalente di quattro anni di spese militari della Russia».
Il colpo
Il Tesoro ha sottolineato che queste sanzioni hanno «indebolito» la situazione finanziaria della Russia, citando «il forte deprezzamento» del rublo e «la carenza di lavoratori qualificati» nel Paese. Nel comunicato inoltre si legge che «a seguito delle sanzioni britanniche, l’esercito russo è stato costretto a rivolgersi a stati canaglia come la Corea del Nord e l’Iran per le forniture essenziali». Tra l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022 e il marzo 2024, 2.001 persone ed entità legate alla Russia sono state prese di mira dalle sanzioni britanniche. «Continueremo ad applicare con fermezza le nostre sanzioni finanziarie» in risposta alla «barbara» invasione russa dell’Ucraina, ha commentato Emma Reynold, Segretario di Stato al Tesoro. In occasione del terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, il governo britannico ha annunciato più di cento nuove sanzioni contro individui ed entità in Russia e in altri paesi, tra cui Cina e Corea del Nord, che continuano a sostenere l’invasione dell’Ucraina.
Le ipotesi
Marco Donfrancesco, ex manager Finmeccanica e Leonardo, esperto di difesa e sicurezza che ben conosce Uk, aggrotta il sopracciglio: «Vanno messe in protezione maggiore le infrastrutture critiche. Gli inglesi talvolta peccano di eccessiva sicurezza, mancano di cautele. E il fatto che abbiano messo subito le mani avanti, parlando di guerra ibrida mi fa riflettere. Non si può escludere nessuna pista, ma le probabilità che sia stato un atto di terrorismo rimangono al 50%, non di più. Quella zona è piena di webcam, vediamo cosa diranno le indagini. Ma i pensieri possono essere tanti, dal guasto vero al sabotaggio interno, al terrorismo russo». Tra chi propende per quest’ultima ipotesi, il Daily Mail. Il popolare quotidiano britannico ricorda che dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina la Russia e i suoi “proxies” sono stati accusati di una serie di attacchi per colpire Paesi europei alleati di Kiev e far crescere le divisioni interne.Ultima delle ipotesi di sabotaggio, ovviamente sempre smentite dal Cremlino, è quella relative alla collisione nel Mare del Nord tra una petroliera americano e la nave cargo portoghese Solong, capitanata da un cittadino russo che è stato arrestato. «Se io fossi un Paese straniero ostile e volessi interrompere le attività in uno degli aeroporti più affollati del mondo, provocando imbarazzi internazionali e creando molti interrogativi, colpirei qualcosa come una sottostazione elettrica», ha dichiarato Will Geddes, direttore e fondatore dell’International Corporate Protection Group. «I russi stanno guardando tutto, le nostre fibre ottiche sottomarine, le centrali elettriche, sappiamo che in questo momento sono in corso ricognizioni ostili», continua l’esperto di sicurezza, aggiungendo che «se qualcuno ha fatto questo, ci sarebbe dovuta essere prima una seria ricognizione per determinare che questa era una massiccia vulnerabilità».
Mancini: “Tutti gli agenti partono dall’Italia, chissà perché”
Gli agenti segreti russi che arrivano a Londra «transitano tutti per Roma, per l’Italia. Chissà perché», si limita a dirci l’ex dirigente del controspionaggio italiano, Marco Mancini. Di spy ops russe in territorio inglese è piena la storia recente, sono rimasti famosi i casi di avvelenamento di Alexander Litvinenko nel 2006 – dove fu riconosciuta dal tribunale di Londra la colpevolezza degli agenti russi – e Sergej Skripal’ dieci anni dopo, nel 2016. Skripal’ sopravvisse ed è ancora vivo. Collabora attivamente con i servizi segreti militari inglesi. Chissà cosa pensa, o cosa sa, di questo misterioso incendio.
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