Emanuele Castrucci è uno studioso serio, ha dato molte prove di sé, è serio conoscitore soprattutto di cultura tedesca, autore di libri che, per alcuni argomenti, non si possono non leggere e consultare. Premessa, per dire che cosa? Non certo per sottovalutare il clamoroso errore commesso con la pubblicazione di un tweet dove Hitler viene celebrato come difensore dell’Europa e contrapposto ai “mostri” che ora la governano. Un giudizio sulla cui totale negatività non ho bisogno nemmeno di argomentare. Ma può essere causa di licenziamento da professore, come viene chiesto, sembra, dagli stessi docenti dell’Università di Siena? Non so, a me pare una cosa sbagliata. Alzo il tiro, per dir così: che ne facciamo del fascista, usque ad mortem, Giovanni Gentile? Di Heidegger, massimo filosofo del secolo, che sosteneva proprio questo: Hitler difensore dell’Europa contro americanismo e bolscevismo? Che ne facciamo di Carl Schmitt, grande costituzionalista e pensatore, ma infine alleato di Hitler, ancora nei pieni anni quaranta? Tutti autori che fanno parte del nostro irrinunciabile patrimonio intellettuale. Licenziamo tutti, in questo caso con roghi per i loro libri? Vietiamo di leggerli?

Si può dire: ma che c’entra, non facciamo confusione, Castrucci è ben vivo, insegna, fa lezione, può trasmettere questo veleno, lo diffonde sui social. Terribilmente brutto, è innegabile, e si deve dirlo. Ma questo può esser causa di “licenziamento”? A me pare di no e voglio dichiararlo pubblicamente. Che avremmo detto se Castrucci avesse citato, tra virgolette, Heidegger esattamente sul tema che pone, senza commento? Allora. Giusto indignarsi, criticare, porre al Prof. Castrucci il tema della sua responsabilità verso i più giovani, farlo anche con una dichiarazione solenne del Senato accademico, un tweet non è una ricerca dove tutto è legittimo, ma dire “ti licenzio” non suona bene, soprattutto non mi pare che suoni legittimo. Un’opinione, per quanto giudicata folle, può esser causa di totale ostracismo? Lascio aperta la domanda, ma a me pare di no. Se poi si dirà che l’opinione manifestata configura un reato di apologia, beh allora questo tocca alla magistratura vederlo, ma anche qui, a distanza di non molto meno di un secolo dalle drammatiche vicende, la cosa non convince più, appare come una soluzione piuttosto rituale, affidata alle procure, non come una risposta seria, culturale e politica come deve essere, alle tragedie dell’Europa del 900.

DISINFORMAZIONE
Leggo i molti dissensi, e qualche isolato consenso, stimolati dal mio Blog sull’Affaire Castrucci, e mi riservo risposte più ampie. Qui voglio solo sottolineare un fatto, per me, di cattiva informazione, tanto più grave quanto più autorevole la firma che lo sottoscrive, quella di Gian Antonio Stella. Dopo aver definito una “schifezza” il tweet di Castrucci (e la cosa ci sta) nel citarla aggiunge, lui, alla frase castrucciana «i mostri che governano oggi l’Europa», la specificazione, assente nel testo del tweet, «cioè gli ebrei». Cosa che non c’è nel pessimo tweet di Castrucci. E lui, essendo ben vivo, potrà confermare. A me pare evidente che, nell’opinione di Castrucci, «i mostri che governano oggi il mondo», e dunque anche l’Europa, non sono gli ebrei, ma, secondo la vulgata assai vasta e addirittura politicamente invadente, il grande capitale libero da vincoli e, in Europa, quell’austerity finanziaria, non a caso di marca tedesca, che avrebbe – ripeto: nella vulgata – distrutto la vita di intere generazioni dei Paesi deboli, anche se ancora nessuno aveva detto di preferire Hitler. Fermo restando l’assurdità evidente del confronto castrucciano, anche da me ben sottolineata, tuttavia si tratta di altro e correttamente nella critica bisogna tenerne conto. Ma il clima italiano è quello che è, e evidentemente bisogna adeguarsi, e lo devono anche le grandi firme. Insisto nel discutere l’Affaire non per difendere la schifezza di Castrucci e mi pare di esser stato chiaro nel mio blog, ma considerando semplicemente assurda l’idea di licenziarlo.