Dopo settimane di polemiche e battaglie politiche, il governo ha partorito il nome del commissario alla ricostruzione dopo l’alluvione che a inizio maggio ha colpito l’Emilia Romagna. Sarà il generale Francesco Paolo Figliuolo che ha già ricoperto il ruolo di commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 da marzo 2021 a marzo 2022, nominato dal governo Draghi e subentrando ad Arcuri.

Raggiunta l’intesa tra i partiti di maggioranza e archiviato una volta per tutte il nome di Stefano Bonaccini, governatore della regione coinvolta e indicato, anche da esponenti politici della destra, come il principale indiziato a ricoprire tale incarico.

Figliuolo, comandante del Comando operativo di vertice interforze, verrà ufficializzato nelle prossime ore. Si attende il via liberà alla nomina che sarà discussa nel Consiglio dei ministri delle 18, con all’ordine del giorno un decreto legge con disposizioni urgenti per la ricostruzione sui territori colpiti dall’alluvione.

Lo scorso 7 giugno il Riformista scriveva: Commissario Emilia-Romagna, il dispetto a Figliuolo del centrodestra: le grandi manovre per fare le scarpe al generale.

Figliuolo ha quasi 62 anni. E’ lucano, originario di Potenza, comandante logistico dell’Esercito. È nato nel Capoluogo della Basilicata l’11 luglio del 1961. Da anni torinese di adozione, con la moglie Enza e i figli Salvatore e Federico. Ufficiale di artiglieria da montagna, ha svolto le prime esperienze di comando presso il Gruppo Artiglieria “AOSTA” in Saluzzo (CN), per divenirne Comandante, nella sede di Fossano, Cuneo, negli anni 1999-2000, periodo in cui conduce l’unità in missione in Kosovo, nell’enclave serba di Goradzevac (Pèc).

Figliuolo è stato insignito delle onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, della Croce d’Argento al Merito dell’Esercito, della Croce d’Oro al Merito dell’Esercito. E’ stato anche Comandante del I Reggimento di artiglieria da montagna di Fossano e Vice Comandante della Brigata “TAURINENSE” per assumerne, senza soluzione di continuità, il Comando sino all’ottobre 2011. Alle esperienze ha alternato esperienze nei campi di formazione base e avanzata degli Ufficiali dell’Esercito, presso la Scuola di Applicazione di Torino, “della pianificazione operativa e dell’addestramento in ambito NATO, presso il Joint Command South di Verona e, non ultimo, della logistica, ricoprendo le funzioni di Capo Ufficio Logistico del Comando delle Truppe Alpine ed in seguito quelle di Capo Ufficio Coordinamento del IV Reparto Logistico dello Stato Maggiore dell’Esercito”, come si legge sul sito dell’esercito.

Ha assunto gli incarichi di Vice Capo Reparto dal novembre 2011 all’agosto 2014 e Capo Reparto dall’agosto 2015 al maggio 2016. Fino al novembre 2018 è stato Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa. Dal novembre 2018 è Comandante Logistico dell’Esercito. È stato impegnato in diverse operazioni militari nello scacchiere internazionale: in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione ISAF dall’ottobre 2004 al febbraio 2005; e in Kosovo da diciannovesimo Comandante delle Forze NATO in Kosovo dal settembre 2014 all’agosto 2015, nella stessa area di crisi che lo aveva visto impegnato da Comandante della Task Force “Istrice” in Goradzevac e, precedentemente, nel ’99, nell’ambito dell’organizzazione logistica del Comando NATO-SFOR in Sarajevo.

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