Oltremanica sanno come guardare a ciò che accade nel continente con il consueto mix tra spirito utilitaristico e capacità di scrutare al futuro che ha sempre fatto dell’Inghilterra una grande nazione. E sanno, quando serve, ascoltare la pancia del Paese e puntare su scelte politiche oltre la retorica buonista. E i laburisti non fanno eccezione. E anche quando si tratta di temi scomodi come l’immigrazione, l’Inghilterra si ricorda di esser un’isola e scatta lo spirito “Uk first”, prima di tutto il bene del Paese e la protezione dei suoi confini e dei suoi abitanti.

Ne ha dato prova un recente editoriale del Sunday times che titolava, senza mezzi termini “Il Labour progetta accordi sui migranti in stile Meloni”. Apriti cielo, ce n’è abbastanza da mandare ai pazzi gli intransigenti progressisti di casa nostra e gridare al tradimento. In realtà, Starmer e la sinistra inglese si comportano, senza tanta pruderie, come una sinistra riformista dovrebbe comportarsi sempre: affrontare un problema, comprenderne i motivi e optare per la soluzione non solo più urgente ma, soprattutto la più praticabile. Guardando prima al risultato e ai benefici per le persone piuttosto che puntare alla realizzazione del paradiso in terra. E in questo caso i laburisti sanno bene che se non daranno al popolo risposte credibili ai suoi fondati timori, saranno spazzati via nell’arco di un mattino.

Le trattative con Turchia, Kurdistan iracheno e Vietnam

Grandi consensi in politica implicano grandi responsabilità ed è questo in generale il ragionamento che muove i passi di Starmer. Stare dalla parte delle persone, dei più minacciati. Su questa politica protezionistica, destra e sinistra inglese si trovano d’accordo. E non è neppure un caso dato che, occorre ricordarlo, la Brexit ha sancito lo scioglimento del legame con i diktat di Bruxelles e le mani libere consentono di guardare con maggiore snellezza a ciò che accade entro i propri confini. Non è un segreto che tra Starmer e Meloni ci sia stata fin da subito sintonia sul tema migranti. Oggi questa sintonia si sta trasformando in un progetto concreto. Il quotidiano inglese riporta infatti che il Ministro dell’Interno Yvette Cooper starebbe intessendo delle trattative con Turchia, Kurdistan iracheno e Vietnam per realizzare con questi paesi un modello di gestione dell’immigrazione irregolare simile a quello che il Governo italiano ha realizzato con Tunisia e Libia.

Starmer sull’immigrazione

Questi patti bilaterali, di diversa natura a seconda dell’interlocutore, punterebbero, in sostanza, a mettere in atto tutte le misure necessarie a scoraggiare le partenze verso Oltremanica. Non bastasse, a chiarire le intenzioni del neopremier laburista, ecco le parole pronunciate da Starmer in un recente incontro con l’Interpol: “Non c’è nulla di progressista nel chiudere gli occhi di fronte all’immigrazione clandestina, sulle morti di uomini, donne e bambini nel canale della Manica”. Pragmatismo e buon senso. Ma per la sinistra di casa nostra di certo l’Inghilterra torna ad essere la perfida Albione.

Stefano Bettera

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