“A causa del caro energia, con bollette quintuplicate che rendono insostenibili i costi di gestione, per cui le aziende si trovano di fronte all’alternativa di aumentare il prezzo del pane fino a 5-6 euro al chilo, un prezzo insopportabile per i consumatori in una regione a basso reddito come la Campania, oppure cessare l’attività”. È questo l’allarme lanciato dalle associazioni panificatori guidate dal presidente Unipan-Confcommercio Mimmo Filosa.

Già nei giorni scorsi il Riformista aveva raccolto le testimonianze dei commercianti in grande difficoltà per l’impennata del costo delle bollette che in alcuni casi sono triplicate. Per attività come quella dei panificatori la situazione è molto difficile. Come riportato dall’ansa, Filosa ha illustrato la situazione insostenibile dei 5000 panifici della Campania, di quei produttori di un bene primario come il pane. Filosa ha sottolineato che “senza interventi immediati di ristoro alle imprese la sospensione dell’attività, che mette a rischio oltre 30000 posti di lavoro, sarà una scelta obbligata”.

I panificatori hanno esposto le problematiche davanti alla Commissione commissione Agricoltura della Regione Campania, presieduta da Francesco Emilio Borrelli. “Borrelli si è impegnato a sollecitare una riunione urgente del Consiglio Regionale sul tema del caro materie prime e al tempo stesso di verificare urgentemente con la Giunta Regionale la possibilità di intervenire con un bonus di sostegno alle imprese che subiscono maggiormente gli effetti del caro energia. I panificatori”, ha concluso Filosa, “restano in stato di agitazione e sono pronti a fermare le attività in assenza di provvedimenti concreti”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.