Nonostante la freddezza di Fratelli d’Italia (“Non è al momento una priorità”, ha detto ieri il capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami), Forza Italia e Lega si schierano a favore del ritorno dell’immunità parlamentare. Un tema tornato fortemente d’attualità grazie all’iniziativa promossa dalla Fondazione Einaudi, che mercoledì ha presentato – nella sala stampa della Camera dei deputati – una proposta di legge per ripristinare l’istituto che venne riformato nel 1993 sull’onda di Tangentopoli.

“L’articolo 68 della Costituzione i nostri padri costituenti lo hanno voluto non per consentire ai parlamentari di tutelare amici e colleghi di partito, ma perché effettivamente vi era, come vi è tutt’ora, la necessità di un riequilibrio tra i poteri dello Stato”, ha spiegato il presidente della Fondazione, Giuseppe Benedetto, presentando la proposta di legge. “La nostra – ha aggiunto – è una battaglia culturale”. In platea non sono passati inosservati rappresentanti di primo piano di Lega e Forza Italia, come i capogruppo al Senato dei due partiti, Massimiliano Romeo e Maurizio Gasparri; il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari; il portavoce azzurro Raffaele Nervi; Alberto Bagnai e Claudio Borghi.

Dunque, riscrivere l’articolo 68 della Costituzione tornando al testo originario del 1948. “Il fatto che si sia aperto il dibattito è di per sé un passo avanti verso quella che dovrebbe essere l’indipendenza della politica”, ha detto Romeo. Per Gasparri, “la proposta riguarda un tema storico e di difficile soluzione, è bene che sia una fondazione culturale a porre la questione”. Come nel caso del referendum contro il taglio dei parlamentari – ha sottolineato il segretario generale della Fondazione, Andrea Cangini – “il nostro obiettivo non è quello di solleticare la pancia della nazione, ma è quello di diffondere nel paese quella cultura delle istituzioni di cui da 30 anni a questa parte gli inquilini del Palazzo hanno perso l’orgoglio. E dunque anche il coraggio”.

Marco Cruciani

Autore

Fondazione Luigi Einaudi