L'inchiesta sulla Torre dei Moro
Incendio Milano, il giallo del rogo divampato dall’appartamento al 15esimo piano: per il custode la luce era staccata

Sull’incendio che ha colpito la Torre dei Moro, l’edificio di 18 piani di via Antonini a Milano, andato a fuoco nel pomeriggio di domenica fortunatamente senza provocare vittime, sono ancora tanti i punti oscuri.
A partira dall’origine delle fiamme: il custode del grattacielo, sentito come testimone dagli inquirenti della Procura di Milano che indagano con le ipotesi di reato di disastro e incendio colposo, ha spiegato che la luce nell’appartamento al 15esimo piano dove vi sarebbe originato il principio d’incendio era staccata.
Una ipotesi, quella del rogo scoppiato dall’appartamento, emersa grazie ad un video amatoriale in cui si notava il primo fumo e le prime fiamme arrivare proprio dalla casa al 15esimo piano della Torre.
Il custode ha riferito di essere entrato nell’abitazione per innaffiare le piante cinque giorni prima del rogo, dal momento che l’inquilino era partito per le vacanze. Una circostanza che fa sorgere dubbi sull’ipotesi di un cortocircuito o di un malfunzionamento di un impianto attaccato alla corrente elettrica come causa scatenante del rogo.
Quanto all’inchiesta in corso, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Marina Petruzella, i prossimi passi saranno l’acquisizione della documentazione tecnica relativa al palazzo ultimato nel 2011.
Ieri sera i Vigili del fuoco hanno effettuato un primo rapido sopralluogo nell’appartamento che sara’ ripetuto anche oggi nonostante nei piani alti del palazzo nella notte si siano riattivati dei piccoli focolai.
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