Ci risiamo. Gogna, condanna social e a mezzo stampa, guerre tra i partiti che in nome del giustizialismo più becero invocano le dimissioni. Poi passano due settimane e l’ennesima inchiesta subisce già un ridimensionamento con le prime scarcerazioni “eccellenti”. Questa volta tocca al Pd incassare un punto a favore e scoprirsi stranamente garantista, almeno la fazione deluchiana in Campania, con i proprio tesserati.

E’ il caso dell’oramai ex tesoriere dem campano, Nicola Salvati, arrestato il 4 febbraio scorso nell’ambito di una inchiesta della Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli sulle modalità di concessione dei permessi di soggiorno agli immigrati nell’ambito di una inchiesta che ha visto il Gip convalidare 31 misure cautelari. Salvati, commercialista 39enne originario di Poggiomarino, era agli arresti domiciliari insieme al padre Giuseppe, anche lui scarcerato oggi, 17 febbraio, dal tribunale di Salerno.

Salvati subito scaricato dal Pd di Schlein

Ex tesoriere perché il Pd, forte della sola ordinanza di custodia cautelare, lo ha immediatamente sospeso attraverso il commissario dal commissario regionale del partito, Antonio Misiani, fedelissimo della segretaria Elly Schlein, in guerra aperta con il governatore Vincenzo De Luca dopo il “no” al terzo mandato. Anche Sandro Ruotolo, europarlamentare, membro della segreteria nazionale del partito, è tra i maggiori sostenitori di Schlein, in una recente intervista a Fanpage ha puntato il dito contro Salvati, considerandolo già colpevole. Eloquenti e paragonabili al peggior giustizialismo grillino le sue parole: “La cosa importante per la vicenda del tesoriere della Campania è che l’abbiamo immediatamente sospeso sia dall’incarico che dal partito, è l’unica arma, io dico sempre che dobbiamo arrivare prima della magistratura. Questo significa il rinnovamento, e qualcosa abbiamo iniziato già a fare, ma non ci siamo ancora”.

Legali Salvati: “Dato prova estraneità ai fatti”

Per la procura di Salerno Salvati si adoperava per “aggiustare documenti falsi”. Per i suoi legali l’ex tesoriere “che mai ha nutrito dubbi sull’operato della Magistratura, già in sede di interrogatorio di garanzia, ha, ampiamente ed in modo dirimente, dato prova della sua assoluta estraneità ai fatti oggetto di contestazione e, conseguentemente, il gip del Tribunale di Salerno, aderendo alle richieste dei difensori dell’indagato, avv. Enrico Ranieri e avv. Vincenzo D’Avino, ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare, per totale insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza”.

La fazione deluchiana esulta: “Già condannato sui social”

Soddisfazione per il segretario metropolitano del Pd partenopeo Giuseppe Annunziata, vicino al governatore De Luca, che sottolinea come “la scarcerazione di Nicola Salvati rappresenta un’ottima notizia, non solo per lui e per la sua famiglia, ma anche per tutti coloro che, fin dal primo momento, hanno fermamente creduto nella sua innocenza. In un contesto mediatico che troppo spesso emette sentenze prima ancora della giustizia, Nicola era stato ‘già condannato’ su tutti i principali network nazionali, subendo un processo parallelo nell’opinione pubblica ancora prima che la verità emergesse pienamente. Mi auguro che a questa notizia segua quella della sua completa estraneità ai fatti”. Speriamo che anche Annunziata in un futuro prossimo non dimentichi lo slancio garantista anche nei confronti di colleghi di partito, seppur di correnti diverse, e di altri rivali politici che potrebbero essere coinvolti in inchieste della magistratura.

Il garantismo di facciata dei partiti di governo

Stesso discorso vale anche per i partiti oggi al Governo, i primi lo scorso 4 febbraio a puntare il dito contro Salvati (che ricordiamolo è stato ‘solo’ scarcerato ma resta indagato) dimenticando (soprattutto tra le fila di Forza Italia) il garantismo sempre più spesso sbandierato ai quattro venti e l’importante riforma della giustizia attualmente in corso.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.