Oltre un anno di detenzione per Patrick Zaki. Lo studente 29enne, secondo fonti giudiziarie, la sua stessa legale e i media egiziani, trascorrerà in carcere altri 45 giorni. Sarebbe questo l’esito della nuova udienza svoltasi quest’oggi sul rinnovo della custodia cautelare del giovane egiziano iscritto all’Università di Bologna e detenuto dal 7 febbraio del 2020 con l’accusa di propaganda sovversiva.

La decisione dei giudici sarà resa nota nelle prossime ore e verrà comunicata alla legale di Zaki, Hoda Nasrallah. Tuttavia, secondo quanto riporta l’Ansa, citando un’affidabile fonte giudiziaria, e altri media locali, il 29enne trascorrerà altri 45 giorni nel penitenziario cairota di Tora.

“Siamo in una situazione paradossale in cui giudici, procuratori e altri esponenti della magistratura egiziana comunicano l’esito presunto dell’udienza per Patrick a tutti meno che all’avvocata. Questa vicenda, se confermata, dimostrerebbe ancora una volta che in Egitto le procedure, i diritti, il rispetto per la dignità dei detenuti valgono meno di zero”. Così all’Ansa Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Se per Patrick si apre il secondo anno di detenzione illegale, arbitraria, senza processo, crudele, allora dobbiamo davvero raddoppiare le forze e prepararci per una campagna ancora più massiccia”.

Questa mattina la Farnesina, attraverso la sua ambasciata al Cairo, ha continuato a sensibilizzare le autorità egiziane sul caso del giovane studente, al fine di favorire la sua scarcerazione. “Si è svolta oggi l’udienza sull’eventuale rinnovo della custodia cautelare in carcere di Patrick Zaki. L’udienza si è svolta regolarmente alla presenza dell’interessato e dei suoi legali. Era altresì presente un funzionario dell’Ambasciata italiana nell’ambito del programma di monitoraggio processuale coordinato dall’Unione Europea. L’esito dell’udienza è atteso nella giornata di domani”, si legge nella nota della Farnesiana.

“Al momento si tratta dell’unico caso che viene costantemente monitorato da un gruppo di Paesi stranieri grazie all’iniziativa italiana”, prosegue la nota del ministero degli Affari esteri. “Negli ultimi giorni la Farnesina, attraverso la sua Ambasciata al Cairo, ha continuato a sensibilizzare le Autorità locali sul caso in questione, al fine di favorire la pronta scarcerazione del giovane studente”, conclude la nota.

Redazione

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