Tecnologia e intelligenza artificiale. Nel suo discorso alle alte cariche dello Stato al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dedicato ampio spazio al futuro, ai rischi e agli scenari che interessano lo sviluppo tecnologico. Un allarme chiaro in cui ha ribadito l’esigenza di regolar

L’uso malevolo della tecnologia

“Attraverso un uso distorto della tecnologia, si riesce, già oggi, ad alterare, in maniera difficilmente avvertibile, dichiarazioni, video, filmati, tagliando brani, isolando frasi, rimontando abusivamente. Con l’intelligenza artificiale è possibile produrre scenari virtuali apparentemente credibili ma totalmente ingannevoli” ha detto Mattarella. “È concreto il rischio di trovarsi a vivere in futuro in dimensioni parallele, in cui realtà e verità non siano distinguibili dalla falsità e dalla manipolazione: ne risulterebbe travolto lo spirito critico. E, con esso, la libertà che è alla base dei diritti di ciascuno” ha spiegato il presidente della Repubblica.

Per questo, secondo lui, l’uso distorto della tecnologia “deve essere regolato, necessariamente e urgentemente, nell’interesse delle persone e dei cittadini”. Qui Mattarella critica apertamente le grandi aziende e le big tech: “Ma sappiamo che questa fondamentale esigenza incontra difficoltà a causa delle dimensioni e del potere di condizionamento degli operatori di settore. La cui presunzione di divenire protagonisti che dettano le regole, anziché essere destinatari di regolamentazione, si è già manifestata in più occasioni”.

Mattarella e l’intelligenza artificiale

Il monito di Mattarella non si esaurisce e punta l’intelligenza artificiale, con le possibili conseguenze a cascata sulle società, in special modo sull’occupazione: “Dell’intelligenza artificiale bisogna anche valutare con attenzione gli effetti sul mercato del lavoro. Recenti studi prevedono che la diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa possa determinare l’automazione, almeno parziale, di ampia parte degli attuali posti di lavoro”. “L’automazione – ha aggiunto il presidente – comporterà sicuramente anche la creazione di nuovi posti di lavoro ma in quale numero e di quale livello non è assolutamente prevedibile. Questo non può indurre a rifiutare di accogliere le nuove condizioni tecnologiche e le opportunità che esse offrono ma porrà, con sempre maggior forza, l’esigenza di riqualificare e ricollocare i lavoratori dei settori in contrazione”.

Sergio Mattarella ha lodato “la recente iniziativa sulla Intelligenza Artificiale avviata dalle istituzioni europee” che secondo lui “va nella giusta direzione, ponendosi il decisivo problema della tutela della privacy e della libertà dei cittadini”. Il presidente durante il suo discorso ha lanciato l’allarme, ventilando scenari preoccupanti: “Immaginiamo solo per un momento, applicando lo scenario descritto nel libro ‘1984’ di George Orwell, cosa avrebbe potuto significare una distorsione nell’uso di queste tecnologie al servizio di una dittatura del novecento”. “Sono in gioco i presupposti della sovranità dei cittadini” ha concluso il capo dello Stato.

Il riferimento di Mattarella a Musk

“Oligarchi di diversa estrazione si sfidano nell’esplorazione sottomarina, in nuove missioni spaziali, nella messa a punto di costosissimi sistemi satellitari (con implicazioni militari) e nel controllo di piattaforme di comunicazione social, agendo, sempre più spesso, come veri e propri contropoteri” ha detto Mattarella. Un possibile riferimento a Elon Musk, fresco della partecipazione ad Atreju accolto da Giorgia Meloni. “Il fenomeno non è nuovo nella storia. Già in passato, anche lontano, grandi corporazioni si sono trovate a condizionare l’azione di governi, se non degli Stati. Con l’avvento della democrazia gli Stati non dipendono più da singoli interessi. E non deve accadere”.