La lettera aperta indirizzata ai leader europei Macron, Meloni e Scholz, firmata dai vertici di AI4People un importante centro studi sull’Etica dell’Intelligenza Artificiale, evidenzia un momento decisivo per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale (IA) in Europa.

La proposta dell’AI Act, ora in fase di trilogo, rischia di essere indebolita dalla resistenza di alcuni stati membri che spingono per un approccio di autoregolamentazione da parte delle aziende che implementano modelli di IA fondamentali. Questa prospettiva potrebbe minare l’efficacia della legge, oltre a presentare rischi significativi per i diritti dei cittadini europei e per l’innovazione nel continente. L’autoregolamentazione, sebbene possa sembrare una via semplificata, in realtà rischia di privilegiare gli interessi economici delle aziende a scapito della sicurezza pubblica e delle preoccupazioni etiche.

La mancanza di un quadro regolamentare chiaro e unificato potrebbe portare a un insieme disomogeneo di standard, aumentando il carico di supervisione per il regolatore e rendendo più costoso per le aziende adeguarsi ai vari standard. In questo contesto, l’Europa, che è stata all’avanguardia nella regolamentazione dell’IA, rischia di perdere il suo vantaggio competitivo rispetto a potenze come gli Stati Uniti e la Cina. Un’Europa indecisa potrebbe ritrovarsi ad utilizzare prodotti di IA regolati secondo valori e agende non allineati ai principi europei.

Il bisogno di regole

Dal punto di vista economico, ritardare la regolamentazione dell’IA comporta costi significativi. Senza regole comuni, i cittadini sono vulnerabili alle applicazioni di IA che non servono l’interesse pubblico, aprendo la porta a possibili abusi e usi impropri delle tecnologie IA. Questi rischi includono violazioni della privacy, bias, discriminazione e minacce alla sicurezza nazionale in settori critici come la sanità, i trasporti e l’applicazione della legge. L’AI Act non è solo una legge; è una dichiarazione sui valori che l’Europa intende promuovere e sul tipo di società che desidera costruire. Questo atto sottolinea l’identità e la reputazione dell’UE, oltre a evidenziare il suo ruolo di credibilità e leadership nella comunità globale dell’IA. L’Europa si trova davanti a un bivio cruciale: scegliere tra un futuro in cui l’IA è regolata in modo da riflettere i valori e gli standard europei, o un futuro in cui si cede il controllo a entità autoregolamentate, con tutte le incognite che ciò comporta.

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Professore a contratto (in Corporate Reputation, in CyberSecurity e in Data Driven Strategies) è Imprenditore, ha fondato The Fool, la società italiana leader di Customer Insight, co-fondato The Magician un Atelier di Advocacy e Gestione della Crisi, ed è Partner e co-fondatore dello Studio Legale 42 Law Firm. È Presidente di PermessoNegato APS, l'Associazione no-profit che si occupa del supporto alle vittime di Pornografia Non-Consensuale (Revenge Porn) e co-fondatore del Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Digitali. È stato Future Leader IVLP del Dipartimento di Stato USA sotto Amministrazione Obama nel programma “Combating Cybercrime”, conferenziere, da anni presenta "Ciao Internet!" una seguita video-rubrica in cui parla degli Algoritmi e delle Regole che governano Rete, Macchine e Umani. Padrone di un bassotto che si chiama Bit, continua a non saper suonare il pianoforte, a essere ostinatamente Nerd e irresponsabilmente idealista.