I moniti
Israele, esercito in allerta al confine a nord dopo il numero record di razzi lanciati dal Libano: “Se non fermate Hezbollah, ci penseremo noi”
L’avvertimento di Israele è chiaro. O qualcuno fa fermare Hezbollah e i suoi attacchi, oppure ci penserà l’esercito israeliano. Il monito da Tel Aviv è arrivato dopo una giornata di pesanti attacchi dal Libano, con decine di razzi lanciati dal gruppo militare e una tensione altissima. “La situazione al nostro confine nord richiede un cambiamento. Il tempo per una soluzione di carattere politico sta per esaurirsi” sono state le parole del ministro Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra di Israele. “Se il mondo ed il governo libanese non agiranno per far cessare gli spari contro le nostre località nel nord e non obbligheranno gli Hezbollah ad allontanarsi dal confine, le nostre forze armate provvederanno” ha infatti annunciato il ministro israeliano.
L’esercito di Israele al confine a nord
Una dichiarazione forte arrivata a poca distanza da quella altrettanto significativa di Herzi Halevi. Il capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, infatti, ha detto che i soldati sono “in allerta elevata” al confine con il Libano, e devono “essere pronti per un possibile attacco, se necessario”. Per Halevi, “la prima missione è quella di far ritornare i residenti al nord di Israele e questo richiederà tempo”.
I moniti verso il Libano e verso gli Hezbollah non si sono fermati qui però. Nella giornata, anche il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha parlato, in occasione della visita degli ambasciatori stranieri al confine proprio con il Libano. Cohen ha avvisato il leader del movimento militare: “Nasrallah dovrebbe capire che è il prossimo in linea. Se non vuole esserlo, dovrebbe immediatamente attuare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’Onu e rimuovere Hezbollah al nord del Litani“. “Lavoreremo per esaurire l’opzione politica e, se non funziona, tutte le opzioni sono sul tavolo. Hezbollah, al servizio del governo terrorista iraniano, mette in pericolo il Libano e l’intera regione” ha aggiunto Cohe, sulla scia di quanto detto da Gantz.
Gli attacchi record da parte di Hezbollah
Oggi si è verificato un attacco record da parte degli Hezbollah libanesi. Secondo i media di Beirut, sarebbero stati lanciati circa 90 tra razzi e droni in direzione di Israele e contro l’esercito israeliano. Un numero mai registrato finora dallo scorso 7 ottobre. Le Idf, nel frattempo, continuano i bombardamenti nel sud del Libano, nelle località al confine con Israele.
La reazione dell’Iran
Dall’altra parte, l’Iran non è stato da meno in quanto a duri avvertimenti. “Nel caso di qualunque tipo di aggressione contro l’Iran da parte del regime sionista, l’Iran raderà al suolo Tel Aviv”. Ad affermarlo è stato Iraj Masjedi, il principale consigliere del comandante delle forze ‘Qods’ delle Guardie della rivoluzione iraniana, Esmail Qaani.
Per Masjedi, citato dalla tv di Stato, “l’Iran sostiene la resistenza e i palestinesi oppressi ma le forze della resistenza non hanno bisogno dell’assistenza dell’Iran durante la loro guerra contro Israele a Gaza perché sono in grado di sconfiggere il regime da sole”. Proprio nella giornata di oggi, le forze dell’esercito di Teheran hanno annunciato il posizionamento di cinque unità missilistiche in alcune località sensibili all’interno del Paese per combattere qualunque aggressione.
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