Il passo indietro
L’Italia esce dalla Nuova Via della Seta, il governo ha comunicato in segreto alla Cina l’addio alla Belt and Road
Con una nota mandata in segreto a Pechino, l’Italia è uscita dal progetto strategico cinese in cui era entrata nel 2019, quando al governo c’era Giuseppe Conte
L’Italia è uscita dalla Nuova Via della Seta. Roma ha infatti mandato una nota verbale, ufficiale, alle autorità della Cina tre giorni fa, senza comunicare nulla in pubblico. La mossa è stata anticipata dal Corriere della Sera e in poco tempo ha trovato riscontro anche da altre fonti, nonostante Palazzo Chigi per adesso abbia replicato con un “no comment”.
La nota mandata alla Cina
Dopo quattro anni dalla firma del Belt and Road Initiative, l’Italia è quindi uscita dall’accordo con la Cina. La disdetta di Roma è avvenuta con una nota mandata a Pechino con la promessa di mantenere comunque un’amicizia strategica tra i due Paesi. La deadline dell’accordo era fissata per il 22 marzo del 2024, ma il passo indietro era nell’aria, tanto che il governo italiano aveva lavorato per non far diventare l’uscita una frattura scomposta con la Cina. Negli scorsi mesi sia il segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia, sia il ministro degli Esteri Antonio Tajani sono volati a Pechino per preparare il terreno.
Nella nota si sottolinea come la volontà di Roma sia comunque quella di “sviluppare e rafforzare la collaborazione bilaterale”. Sono specifiche che puntano a minimizzare le possibili ritorsioni economiche e commerciali da parte della Cina per questo passo indietro. Così come la scelta di formalizzare l’addio senza sbandierarlo in pubblico è una mossa che potrebbe essere stata concordata con Pechino: da una parte c’è l’obiettivo di Roma di mantenere proprio i buoni rapporti senza ulteriori strappi, dall’altra per la Cina c’è l’esigenza di non pubblicizzare troppo un’uscita di un Paese importante come l’Italia da un progetto che sta cominciando ad avere ritardi e complicazioni.
Cos’è la Nuova Via della Seta
La Nuova Via della Seta è un progetto strategico ideato dalla Cina per collegare economicamente e infrastrutturalmente Pechino con l’Asia Centrale fino ad arrivare in Europa. Xi Jinping aveva stretto accordi con decine di Paesi, grazie alla potenza economica cinese che ha messo sul piatto diversi miliardi come opera di convincimento. L’Italia era stato l’unico Paese del G7 e tra i pochi in Europa a firmare un Memorandum d’intesa quattro anni fa, nel marzo 2019. Al governo c’era Giuseppe Conte con la maggioranza composta da M5s e Pd; una scelta che non era stata apprezzata dagli Stati Uniti.
Ma in questi quattro anni, nonostante le promesse di ricavi economici e commerciali dal valore di circa 20 miliardi di euro, i vantaggi sono stati minimi, se non nulli. Giorgia Meloni, già prima dell’inizio del suo governo, aveva fatto capire che l’accordo non sarebbe stato rinnovato e che l’Italia ne sarebbe uscita. Oggi, la notizia dell’ufficialità.
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