Nemmeno dieci giorni fa il Portogallo aveva travolto l’Italia all’esordio dei campionati europei Under 19. Il risultato finale non ha ammesso repliche: 5 a 1 e tutti a casa. Per la verità l’espulsione di Lipani, autore del gol che ci aveva provvisoriamente portato in vantaggio, ha condizionato inevitabilmente la sfida. «È difficile fare i conti con una squadra come il Portogallo quando si è in undici – parole del commissario tecnico Alberto Bollini al termine della sfortunata prestazione – figuriamoci in dieci. È stata una brutta partita ma ci rifaremo».

E così è stato. Adesso l’Italia ha la possibilità di portare a casa il titolo e riscattare le ultime delusioni provocate dalle rappresentative Under 20 – che ci ha fatto sognare, sconfitta solo in finale dall’Uruguay ai recenti Campionati del Mondo – e Under 21, incapace invece di raggiungere i quarti di finale agli Europei di qualche settimana fa nonostante fosse imbottita di giovani promesse e di talenti affermati.

L’Under 19 è in finale dopo aver battuto un’altra «grande» del torneo, la Spagna che non aveva conosciuto sconfitta fino alla sfida di giovedì. Se volessimo scomodare gli Dei, potremmo osare il paragone con quel 3 a 2 rifilato al Brasile 41 anni fa al Mundial 1982: stesso risultato, stesso andamento della gara. Due volte in vantaggio con Vignato e Pisilli, e due volte riacciuffata, l’Italia con Lipani ha segnato il terzo decisivo gol a quattro minuti dalla fine.

Quella di domani sarà un’autentica rivincita: nel 2018 l’Italia Under 19 di Paolo Nicolato proprio contro il Portogallo è stata protagonista di una delle finali più belle di sempre. L’Italia di Kean, Zaniolo e Scamacca si arrese solo dopo i tempi supplementari, 4 a 3 il risultato definitivo. L’unica vittoria per l’Italia è arrivata nel 2003, in campo Giorgio Chiellini, Alberto Aquilani e Giampaolo Pazzini.

Pisilli, Faticanti, Hasa, Kayode e Lipani sono alcuni dei talenti più fulgidi di questa rappresentativa, per alcuni di loro la Serie A ormai rappresenta una prospettiva concreta e un successo domani potrebbe garantire un bonus da spendere una volta tornati alla casa madre.

Nel Portogallo invece occhi puntati in particolare sugli esterni d’attacco Hugo (che ha giocato una splendida partita contro la Polonia, gol e assist) e Carlos Borges in forza del Manchester City di Pep Guardiola, autore di una delle cinque reti con cui è stata affondata la Norvegia in semifinale.

La finale sulla carta è David contro Golia: il Portogallo è arrivato in finale con un ruolino fatto solo di vittorie frutto di quattordici reti segnati a fronte di solo due subite in quattro partite. L’Italia con carattere, forza e lampi di classe ha agguantato il biglietto per la fiera dei sogni all’ultimo tuffo. Ma questo adesso non conta. Domani si riparte da zero a zero e soprattutto in undici contro undici. Bollini, tra i candidati alla panchina dell’Under21, ci crede. È arrivato il momento di spezzare l’incantesimo.