Sua madre ha saputo della morte del figlio da una telefonata, una breve telefonata. A “chiunque degli amici ha avuto contatti con Marcello tra il 5 e il 6 marzo, chiedo umilmente di fornirmi ogni minimo dettaglio, potrebbe essere di gran aiuto alle indagini”, ha scritto sabato scorso sui social Angela Berni. Marcello Vinci aveva 29 anni. Si era trasferito in Cina, a Shanghai, dal 2017. La sua morte al momento è un mistero, non si conoscono molti dettagli sull’accaduto. Le parole che Antonio Vinci, padre del 29enne, ha scritto sui social lasciano poche interpretazioni a quello che è il pensiero dei parenti del giovane pugliese in questo momento. “Ci sono angeli in paradiso e demoni sulla terra, che mi hanno ammazzato il mio piccolo grande uomo. Rip Marcellino”.

Vinci era originario di Fasano, aveva vissuto a Martina Franca. Gli amici che hanno commentato il post della madre sui social raccontato di “un ragazzo educato, positivo e pieno di luce”, una persona “sensibile, aperto al confronto”. La fidanzata ha scritto sui social: “Di te non voglio parlare al passato perché tu sei entrato nella nostra vita e da là non esci più”. Vinci aveva frequentato un corso presso la Beijing Language and Culture University.

Si era laureato all’istituto di studi internazionali a Roma con una tesi sulla Cina che veste made in Italy. Da diversi anni lavorava come interprete per una compagnia che si occupa di commercio di beni made in Italy in Cina, la Micilo. Secondo quanto riporta Agi la madre sarebbe stata raggiunta da una telefonata che senza troppi dettagli l’aveva informata della morte del figlio. La madre ha raccontato al Corriere del Mezzogiorno di aver sentito l’ultima volta il figlio domenica 3 marzo e di aver ricevuto una telefonata la mattina di martedì 5 marzo dai carabinieri di Pezze di Greco, Fasano, in cui i militari l’avevano avvertita della morte di Marcello.

La famiglia è in contatto con la rappresentanza diplomatica italiana in Cina e con la Farnesina. “Non sappiamo ancora molto – ha raccontato ancora la donna – le indagini sono in corso e il nostro rapporto con le autorità cinesi avviene attraverso questi contatti perché servono persone che abbiano canali aperti. So che il corpo di mio figlio è stato trovato in strada e dal passaporto che portava con sé sono risaliti alla sua identità e quindi ad informare le autorità italiane del ritrovamento“.

Sul profilo Facebook del 29enne si rincorrono ricordi e appelli. In alcuni post più vecchi lo stesso Vinci raccontava delle conseguenze della recrudescenza e delle chiusure a causa del covid. Il 23 agosto scorso aveva scritto in un post che “è da un mese e mezzo che non torno a casa, è da un mese e mezzo che il mio palazzo è in lockdown, è da un mese e mezzo che pago l’affitto a vuoto, è da un mese e mezzo che vivo in albergo…e ora? Ora sono in albergo, in una città fantasma anch’essa colpita dal virus e da green pass sono diventato giallo”. Il 17 settembre invece aveva scritto sempre su Facebook che “dopo tre settimane di lockdown è la prima volta che oltrepasso l’uscio di casa”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.