Kim Jong-Un e alcuni membri della sua famiglia sono stati vaccinati contro il covid-19 con un farmaco cinese. Lo fa sapere l’analista statunitense Harry Kazianis che cita fonti anonime dell’intelligence giapponese, in un articolo pubblicato sulla rivista online 19FortyFive. La Corea del Nord è uno dei due Paesi (insieme con il Turkmenistan) in tutto il mondo che ufficialmente non ha avuto ancora un solo caso di positivo al coronavirus. E questo nonostante confini per oltre mille e 400 chilometri con la Cina, dove la pandemia è esplosa, precisamente nella Regione di Wuhan, e con la Corea del Sud dove i casi sono stati oltre 30mila.

Comunque, il leader nordcoreano avrebbe ritenuto ugualmente opportuno sottoporsi al vaccino. “Il leader nord-coreano e diversi altri funzionari di alto livello all’interno della famiglia Kim e della rete della leadership, sono stati vaccinati per il coronavirus nelle ultime due-tre settimane grazie a un candidato vaccino fornito dal governo cinese”, scrive l’esperto, senior director di Studi Coreani al Center for the National Interest, un think-tank di Washington. Di quale farmaco si tratti, non è stato però specificato. La Cina ha infatti diversi potenziali vaccini arrivati all’ultima fase di sperimentazione clinica e ha già somministrato il vaccino a circa un milione di persone.

I dati ufficiali di Pyongyang, a quanto riferito zona Covid-free, hanno sempre suscitato dubbi, sulla loro veridicità. Un’altra notizia, diffusa negli ultimi giorni, ha sollevato ulteriori dubbi sulle politiche della Corea del Nord: media internazionali hanno infatti scritto che hacker nord-coreani sono sospettati di attacchi informatici ai danni di società e gruppi internazionali che stanno sviluppando i vaccini anti-coronavirus. Tra questi, a quanto riportato, la casa farmaceutica britannica AstraZeneca.

Redazione

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