Massimo Ciavarro, “il biondino che negli anni ’70 e ’80 faceva impazzire le donne”, vive in nelle Marche, in un ashram. “Vita ascetica, pratico yoga, cure ayurvediche, convivo con chi c’è. Ogni tanto, vengo qui per qualche giorno: è la mia fuga da questo mondo impazzito e folle. Abbiamo di colpo le persone maciullate alle porte di casa, il Covid, la crisi economica, energetica. E già c’erano il consumismo, i social… Poi, io meno sto a contatto con la gente e meglio mi sento”, ha raccontato l’attore in una lunga intervista al Corriere della Sera.

Ciavarro è nato a Roma nel 1957, è esploso negli anni Settanta grazie a i fotoromanzi con i quali raggiunse la popolarità. “È più strano che sia finito nei fotoromanzi e al cinema piuttosto che, dopo, mi sia ritirato in campagna. Fin da piccolo andavo sempre con papà in un campo che aveva fuori Roma. Ma papà morì prestissimo: io avevo 13 anni. E prima di morire mi disse la frase che mi ha rovinato: Massimo, questa è forse l’ultima volta che ti vedo, prenditi cura di tua mamma e delle tue due sorelle. Mi ha lasciato ‘sto fardello a 13 anni”.

Così cominciò a lavorare da commerciante. A 14 anni il primo fotoromanzo, la porta per entrare nel mondo dello spettacolo e del cinema. “Non mi è mai piaciuto essere attore. Per recitare, devi essere narcisista, egoriferito, esibizionista. Io sono l’esatto contrario. Certo, non potevo sputare su una fortuna economica, ma il cinema mi metteva ansia e stress, appena ho potuto, ho fatto cose che mi somigliavano di più: l’azienda agricola, il produttore di tre film e di tre documentari, e oggi un’attività turistica a Lampedusa, dove organizzo pure, da 14 anni, un festival di cinema, Vento del Nord, con Laura Delli Colli”.

Dal matrimonio con Eleonora Giorgi è nato il figlio Paolo, conduttore televisivo, che ha avuto un figlio con l’influencer Clizia Incorvaia. Ciavarro era considerato un sex symbol. Moana Pozzi le diede 6, “dato che non m’ero tolto i boxer”. La gente lo riconosceva per strada. “Ci ero abituato: venivo da dieci anni di fotoromanzi e, in redazione, arrivavano tonnellate di lettere di fan. Vengo riconosciuto ancora oggi. La metà delle donne mi dice che aveva il mio poster nella cameretta. Faccio parte di quei dinosauri che riconoscono tutti. Oggi, invece, i personaggi nascono e spariscono”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.