Ogni volta che c’era un guasto, un intoppo, Laila El Harim lo segnalava. Quel pesante macchinario a cui lavorava non funzionava bene da un po’ e questo in azienda lo sapevano anche prima che l’operaia fosse stritolata dalla fustellatrice martedì mattina. Laila ogni volta che succedeva faceva le foto con il cellulare per spiegare ai tecnici e ai sui capi cosa c’era che non andava.

Quegli scatti sono stati trovati nel suo cellulare, come riportato da Repubblica, e ne aveva parlato anche con il suo compagno Manuele Altiero quando la sera tornava a casa stanca e frustrata. “Se ne lamentava spesso – racconta a Repubblica l’uomo col quale lei aveva una bambina e si doveva sposare – Diceva che la fustellatrice si bloccava, che non andava. E spesso dovevano intervenire gli elettricisti”.

Saranno i magistrati attraverso le perizie dei tecnici a stabilire se la morte della 41enne fosse collegata con quei guasti. Laila era una dipendente attenta e rigorosa. Annotava in un suo diario personale le sue giornate e c’erano anche riferimenti a quanto accadeva sul lavoro. Niente di specifico ma solo frasi tipo “oggi è andata così così”. Certo è che faceva bene il suo lavoro da 15 anni in quella stessa azienda che fabbrica imballaggi per dolci. Ora di quei guasti ricorrenti si dovrà occupare anche la Procura di Modena che ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo nel quale è indagato il legale rappresentante della fabbrica.

Intanto continuano le indagini per capire perché il sistema di sicurezza fosse attivabile solo manualmente. Della storia di Laila ha parlato anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando intervenuto durante il question time. “Tutti i controlli del mondo” non servirebbero “se fosse vero quello che emerge dalle prime indagini”, ha detto. Quindi: “Se una macchina durante il controllo risulta idonea, ma poi viene disattivato il suo dispositivo di sicurezza, tutto gli sforzi vengono vanificati”. Una frase significativa che spiega cosa sarebbe accaduto.

Laila, di origine marocchina era in Italia da ormai una ventina d’anni e qui aveva costruito la propria famiglia. Risiedeva a Bastiglia, nel Modenese. Lascia il compagno e una figlia di appena 4 anni.

Avatar photo

Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.