I derby, si sa, sono partite particolari. Quello di Roma rappresenta sicuramente un momento straordinario per il nostro campionato di calcio, con la capitale spaccata in due per giorni, quelli che precedono la partita, animata dalle discussioni e dagli sfottò tra romanisti e laziali.

Quella di domani sarà la stracittadina di campionato numero 159 (181 il numero complessivo); in Serie A il bilancio vede 60 pareggi, 42 vittorie della Lazio, 56 della Roma.

Dal botteghino arriva la conferma di quanto sentito sia questo match: già superata quota 60 mila biglietti venduti, contro i 35 mila tagliandi staccati in occasione della sfida di martedì, quando in Champions la Lazio ha affrontato e battuto il Feyenoord.

A dare il via alle danze è stata la querelle a distanza tra i due allenatori. “Arriveranno alla partita più riposati di noi che giochiamo la Champions, mentre loro giovedì giocheranno sostanzialmente un’amichevole” aveva detto Maurizio Sarri ironizzando sull’impegno europeo dei cugini che giovedì hanno affrontato, perdendo, lo Slavia Praga.

Pronta la replica di Josè Mourinho, campione del mondo di dialettica: “Io rispetto sempre gli avversari. La differenza tra un allenatore che ha vinto 26 titoli e uno che ne ha vinti pochi è esattamente questa mentalità”. 1 a 1 palla al centro. Da qualche anno Lazio-Roma è anche Mau contro Mou, due allenatori capaci di infiammare il cuore delle tifoserie e di regalare sogni importanti come un secondo posto in campionato o una vittoria europea in Conference League.

Domani pomeriggio (fischio d’inizio alle ore 18) però, Sarri e Mourinho siederanno in panchina e allora la parola andrà ai calciatori. Inevitabile pensare che la gara potrà essere indirizzata da una prodezza dei centravanti: Ciro Immobile, che proprio martedì in Champions ha raggiunto quota 200 in maglia biancoceleste, e Romelu Lukaku, che con i suoi gol sta permettendo alla Roma di risalire la china e guadagnare posizioni in classifica. Tra i protagonisti possibili vanno messi di diritto Paulo Dybala tra i giallorossi e Pedro, che sostituirà l’infortunato Zaccagni, tra le fila della Lazio. Romagnoli è l’ex di turno, mentre Luis Alberto il grande assente.

Certo è che in avvio di stagione per le due squadre si pronosticava un avvio di stagione decisamente diverso e i 18 punti della Roma contro i 17 della Lazio rappresentano un bottino non esaltante per due formazioni partite con ambizioni da protagoniste e che invece sono costrette a rincorrere. La partita di domani potrebbe rappresentare la scintilla decisiva per chi dovesse portare a casa la posta piena, un pareggio servirebbe poco a tutte e due.

Che il finale non sia scritto lo confermano anche i bookmakers, che pronosticano un quasi perfetto equilibrio, con il “2” della Roma quotato a 2,65 con il 36% di giocate dalla sua parte, a fianco alla vittoria dei biancocelesti che viene pagata 2,90 volte la posta, con il 33% delle preferenze. In questo momento Sarri è in vantaggio per 3 a 1 sul collega portoghese e viene da due successi consecutivi: due volte 1 a 0 l’anno scorso grazie ai gol segnati da Felipe Anderson e Mattia Zaccagni. Nessun pareggio fino a oggi tra i due allenatori, si sa, c’è sempre una prima volta, la quota è buona a 3,05.

Spesso il derby romano ha garantito spettacolo in campo, molte volte anche sugli spalti dove coreografie, sfottò e striscioni hanno esaltato fantasia e ironia tipica dei capitolini. Anche stavolta però ci sarà da stare all’erta sul fronte dell’ordine pubblico, perché questa partita è stata talvolta occasione di scontri e regolamenti di conti che nulla hanno a che fare con il calcio. Ieri in Questura è stato messo a punto il piano di sicurezza che prevede il divieto di introdurre all’Olimpico bandiere e striscioni pro-Palestina e pro-Israele, visto che già nelle strade della capitale il comune sta rimuovendo manifesti schierati dall’una o dall’altra parte.