Il centrosinistra ha vinto in tutte le dieci Municipalità ma non ha nominato ancora alcun assessore. Il voto popolare è disatteso e mortificato dall’uso distorto di queste nomine che stanno servendo da camera di compensazione politica tra l’universo mondo delle liste che hanno sostenuto Manfredi. Sono passati oltre quindici anni dal varo della riforma che accorpò le 21 Circoscrizioni napoletane, allora esistenti, in sole 10 nuove Municipalità dotate di nuovi poteri e un nuovo sistema elettorale.

Poteri e deleghe che andavano ampliate e finanziate ancor più sostanziosamente, un incremento di funzionalità che è restato al palo, mai successivamente affrontato seriamente dalla Giunta e dal Consiglio comunale, perché a cedere e trasferire poteri e sovranità si è sempre restii. È appunto il Consiglio comunale, che avrebbe il potere di mettere mano e completare quella riforma che nacque con tutte le buone intenzioni, ad essere più che fermo sul tema, escludendo qualche intervento sporadico di uno o più consiglieri comunali di maggioranza e opposizione che invocano timidamente la trattazione dell’argomento. La riforma di tre lustri fa, quando il Consiglio comunale era composto da 60 consiglieri, stabilì che la composizione di ognuno dei dieci parlamentini municipali doveva essere di 30 consiglieri, un numero oggi nettamente sproporzionato rispetto alla riduzione del numero dei consiglieri comunali avvenuto negli ultimi anni che ha ridotto ad appena 40 unità il numero dei seggi per il consiglio comunale di Napoli anche per la diminuzione del numero di abitanti sceso sotto il milione di residenti.

Il sistema elettorale, che pure andava adeguato al doppio turno come quello in vigore per il consiglio comunale, è rimasto invece a turno unico, una regola che costringe a diverse strategie elettorali le forze politiche che concorrono con le loro liste per vincere al Comune e nelle municipalità. Un aspetto completamente nuovo rispetto alle regole in vigore per le Circoscrizioni è stata l’introduzione delle Giunte municipali, composte anche se in piccolo come quelle del Comune, per dare sostanza organizzativa e gestionale alla rinnovata istituzione di prossimità. Le Giunte sono organismi esecutivi, svolgono le funzioni di collaborazione con il presidente della Municipalità per l’attuazione degli indirizzi generali del Consiglio, svolgono attività propositive e di impulso per gli atti di competenza, vigila sulla loro esecuzione, predispone proposte di ordine del giorno e di deliberazioni da sottoporre alle decisioni del Consiglio.

Sono composte dal presidente, che la presiede, e da quattro assessori nominati dal presidente, di cui tre anche al di fuori dei componenti del Consiglio tra i cittadini in possesso dei requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere, e l’altro con la funzione di vicepresidente scelto esclusivamente tra i consiglieri. Ebbene, ad oggi, questi organismi di recente istituzione che, evidentemente, hanno tutte le potenzialità per essere incisivi nelle scelte e nel governo dei primi enti di prossimità, appunto le Municipalità cittadine, sono ancora al palo. A quattro mesi dall’elezione del sindaco Manfredi e della vittoria schiacciante del centrosinistra, non c’è traccia di una sola nomina di un assessore municipale. Un ritardo inaccettabile.

L’autonomia delle singole istituzioni, di ogni singola Municipalità, che dovrebbe essere un valore non negoziabile, è sacrificata sull’altare del manuale Cencelli che il centrosinistra, da settimane, sta brigando per trovare un accordo generale sui nomi da indicare. Uno squallido mercimonio al bilancino che mortifica il principio stesso del ruolo e delle competenze che dovrebbero essere alla base della scelta degli assessori municipali, di figure che con le loro capacità e competenza, dimostrate nel corso della loro vita politica, professionale e istituzionale potrebbero fattivamente aiutare il presidente di municipalità per il governo del territorio. Sarà invece la solita camera di compensazione per gli appetiti di poltrone dei partiti e dei movimenti di maggioranza che indicheranno il trombato di turno nelle liste presentate per il Consiglio comunale?