Ore di apprensione poi il leggero ottimismo
Le condizioni di Gianluca Vialli, il ricovero a Londra e il ritorno di mamma e fratello a Cremona
Gianluca Vialli è ricoverato in una clinica di Londra a una settimana dall’annuncio della pausa dalla Nazionale dove svolgeva il ruolo di capo delegazione. Nella giornata di ieri, martedì 20 dicembre, si sono vissute ore di forte apprensione per le condizioni dell’ex calciatore, oggi 58enne, che dal 2017 lotta contro un tumore al pancreas. A far preoccupare tifosi, appassionati e cronisti è stato soprattutto il viaggio nella capitale inglese dell’anziana madre Maria Teresa, 87 anni, e del fratello Nino, arrivati a Londra sabato scorso.
Poi sempre nella giornata di ieri, il ritorno a Cremona dei familiari dell’ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea è stato accolto con un leggero ottimismo, lasciando pensare che le condizioni del capo delegazione della Nazionale possano essere stazionarie. Vicino a Gianluca Vialli ci sono la moglie Cathryn e le due figlie. Da quanto emerso, è ricoverato in una clinica londinese per le cure più idonee alla sua malattia. Lo scorso 14 dicembre, in una nota, lo stesso Vialli aveva annunciato una “pausa” dai suoi impegni con la Nazionale guidata dall’amico Roberto Mancini.
“Al termine di una lunga e difficoltosa trattativa con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri”, aveva detto. Vialli cinque anni fa ha scoperto di avere un tumore al pancreas. “L’obiettivo è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”.
Dopo i primi due cicli di chemio, durati 17 mesi e conclusi nel dicembre del 2019, prosegue la “convivenza” con il cancro da parte dell’ex attaccante di Juventus e Sampdoria che nei suoi 19 anni di carriera ha disputato 737 partite segnando 286 reti. Vialli in passato lo ha definito un “compagno di viaggio indesiderato“, “un avversario molto più forte di me”. “Devo andare avanti a testa bassa senza mollare mai, sperando che un giorno si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora. Per tanti anni perché ci sono ancora tante cose che voglio fare”. Nelle scorse ore sono stati tantissimi i messaggi di sostegno, soprattutto da ex colleghi, come Claudio Marchisio, Gianfranco Zola, John Terry e Antonio Cabrini.
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