Il Natale in città
Le luci di Natale uniscono Napoli, burocrazia e disorganizzazione la dividono

Qualsiasi ragionamento sulle luminarie a Napoli deve partire da un fatto; non è mai successo a Napoli che le installazioni delle luminarie abbiano riguardato tutte le municipalità e tutti i quartieri indistintamente. Da Scampia a Fuorigrotta, da Bagnoli a Ponticelli, tutte le strade e le piazze principali sono state addobbate a festa. A parte qualche polemica sulla bellezza di alcuni soggetti delle luminarie, la città luccicante è una sola, non esistono per una volta distinzioni e barriere tra centro e periferia.
Un aspetto sociale non indifferente, almeno il buio delle nostre periferie è stato squarciato anche se restano gli atavici ritardi, il perenne abbandono e l’assenza quasi totale dei servizi alle persone e al cittadino. Ben 145 chilometri di strade e 40 piazze di Napoli sono illuminate grazie, dunque, all’impegno fattivo e al finanziamento economico di circa 2,4 milioni di euro da parte della Camera di Commercio. Per il 2022 il programma è ancor più ambizioso, 300 chilometri di strade e 80 piazze. Tutto bene dunque? No, qualcosa va sempre storto quando è coinvolto, anche indirettamente, il Comune di Napoli. Per il Vomero si è accesa una violenta polemica sulla necessità di smontare le luminarie per procedere alla potatura degli alberi.
Agli occhi del cittadino sembra che la mano destra non sappia cosa faccia la mano sinistra, che appunto la Camera di Commercio non sappia cosa fa il Comune. In realtà esiste ovviamente una convenzione stipulata dalle due parti già a luglio di quest’anno, dove è scritto a chiare lettere che l’installazione sarebbe partita dal 20 settembre. Doveva essere quindi il Comune ad avvertire i propri servizi, a partire da quello che si occupa delle potature, che le luminarie sarebbero state di ostacolo, ancor più perché nelle vie in questione le installazioni sono attaccate direttamente agli alberi, in modo corretto, con funi e non con fil di ferro o altro che possa danneggiare i tronchi o i rami e così come permesso dal responsabile della sicurezza nominato apposta per questo progetto, un architetto dello stesso Comune di Napoli incaricato a contratto.
Il mare di polemiche e di scontri che si sono susseguiti in questi giorni ha portato allo smontaggio delle luminarie e all’incertezza che regna sovrana. Sarebbe bastato rinviare l’intervento di potatura a subito dopo le feste, così come aveva pure annunciato il neo assessore al Verde, Santagada, smentito clamorosamente dal servizio comunale che ha voluto procedere alle potature e quindi allo smontaggio delle installazioni. Per niente un buon inizio per questo assessore. Alla fine di questa storia triste gli alberi sono stati potati e la Camera di Commercio si è volontariamente accollata il costo del rimontaggio risolvendo la questione. A proposito, nel Comune di Milano ad esempio, la potatura degli alberi si effettua nel periodo che va dal 1° ottobre al 28 febbraio, in modo flessibile, salvo che per interventi urgenti di prevalente interesse pubblico. Semplice ed efficace.
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