Si terrà domani, ovviamente in connessione digitale, un seminario organizzato dalla Fondazione Ottimisti&Razionali, dal titolo emblematico: “Un buon-giorno: l’antidoto digitale al virus”. Una chiacchierata con Marco Bentivogli, Maurizio Del Conte, rappresentanti del Parlamento e altri amici in cui cercheremo di dirci, insieme, come ripartire una volta superata l’emergenza Coronavirus.  In questi giorni, in cui siamo costretti – giustamente – a restare a casa per limitare la diffusione del virus, il digitale si sta rivelando uno strumento indispensabile per tutti noi.

Le nostre vite – abitudini, stili di vita – stanno concretamente cambiando. Grazie ai Millennial e alle svariate applicazioni che trasmettono a tutti noi, stiamo imparando nuovi modelli di interazione e comunicazione per le nostre attività di lavoro. Così stiamo concretamente acquisendo consapevolezza che dalle difficoltà di queste ore possono nascere grandi opportunità per il domani. Quando capiremo che il rapporto con il tempo sarà inesorabilmente cambiato, insieme ai nostri comportamenti.

In molti avvertiamo che siamo veramente alle soglie di una età nuova, di un passo avanti della modernità: dall’IA al 5G fino ai nuovi modelli di interazione non solo tra persone ma anche tra oggetti e persone. Il rischio da evitare è che la dematerializzazione delle relazioni umane, che porterà a una evoluzione cognitiva e a nuovi modelli di apprendimento, possa anche farci smarrire quei processi relazionali che sono alla base della nostra cultura.
Per questo la digitalizzazione verticale che il Paese sta accelerando in questo momento, deve trovare un dibattito positivo, non ansiogeno, grazie a nuovi strumenti di interazione e comunicazione che accompagnino il nuovo modello di società che sta nascendo.

In queste settimane le imprese – e le persone – della Filiera delle Telecomunicazioni si stanno confermando un asset strategico sia per la tenuta dei servizi essenziali, come ospedali e Pubblica Amministrazione, che per la conservazione e lo sviluppo delle relazioni umane. Grazie al digitale in Italia abbiamo circa 60mila persone in smart working su 130mila dipendenti della Filiera. Una rapida capacità di adattamento che è stata possibile grazie a modelli organizzativi e a una cultura manageriale che ha favorito e promosso, negli anni passati, l’adozione di questa modalità di lavoro, nonché al coraggio di questi giorni nell’implementare lo smart working anche per attività di lavoro fino a oggi non utilizzato, come quelle del Customer Care.

Per questo è fondamentale costruire ora il nostro Rinascimento Digitale: un percorso, che non sarà breve, nel quale ripensare le persone e i bisogni, mettendo sotto esame le vecchie conoscenze tecniche e umanistiche. Insomma, quella che ci attende sarà un’avventurosa battaglia intellettuale che saremo in grado di vincere insieme. Di questo discuteremo, nell’appuntamento di giovedì, e a seguire.