È ancora tutta da chiarire la dinamica e il movente dell’omicidio di Chiara Ugolini, la 27enne trovata morta in casa dal compagno, Daniele Bongiovanni, intorno alle 19:00 di domenica scorsa. Per il delitto di Bardolino, a due passi dal lago di Garda, provincia di Verona, è stato fermato Emanuele Impellizzeri, vicino di casa della coppia nello stabile. Ugolini è stata trovata riversa a terra, in una pozza di sangue, in cucina.

Impellizzeri, originario di Catania, era uscito di galera tre mesi fa. Aveva scontato una condanna per due rapine commesse il 28 luglio del 2006 a Mantova e Montichiari. Era “in prova”: poteva uscire per andare al lavoro nell’officina ma la notte doveva restare chiuso in casa con la moglie e la figlia di 8 anni. È stato bloccato a bordo della sua moto Yamaha sulla A1, al casello di Impruneta, dalla polizia stradale di Firenze. “Stavo cercando di sparire”, ha ammesso. Forse al Sud.

Il Messaggero scrive anche che qualche giorno prima Chiara Ugolini si sarebbe intromessa in una violenta lite esplosa tra Impellizzeri e la sua fidanzata. Particolare che non è stato confessato dall’assassino. Ugolini era tornata dal lavoro a casa intorno alle 14:00 di domenica. Sarebbe andata di nuovo al negozio del padre del suo compagno, presso il quale era impiegata, intorno alle 18:00. Non vedendola arrivare il fidanzato si è preoccupato. Dopo non aver ricevuto risposta alle sue telefonate si è allarmato ed è tornato a casa. Al momento della morte Chiara indossava biancheria intima, quindi sarebbe stata aggredita mentre si cambiava per tornare al lavoro.

Nessun segno di effrazione su porte e finestre. Nessuna ferita da arma da fuoco e da taglio sul corpo della vittima. Forse la morte è stata causata da un’emorragia interna. Disposta per domani l’autopsia sul corpo che potrà chiarire le cause del decesso. I carabinieri si sono comunque accorti subito che il vicino di casa 38enne era sparito e in garage non c’era la sua moto. Due testimoni avrebbero riferito di averlo visto allontanarsi sulla moto in stato di agitazione e con dei segni sul volto.

Secondo quanto riportato dai giornali l’uomo avrebbe fornito una confessione senza rivelare il movente. Avrebbe raccontato di essersi arrampicato sul terrazzino dell’appartamento passando da una finestra delle scale e di essere entrato da lì in casa. “L’ho vista sul terrazzo e ho perso la testa: non so cosa mi sia scattato, perché sono andato lì … Non ho resistito”, avrebbe raccontato agli inquirenti secondo Il Corriere della Sera. “Mi ha graffiato, io l’ho soltanto spinta ed è caduta a terra”. Quello che non avrebbe chiarito è perché si sarebbe introdotto nell’appartamento. Gli inquirenti non avrebbero escluso l’ipotesi del tentativo di violenza sessuale o un risentimento per l’intromissione nella lite di qualche giorno prima.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.