Sebastiano Visintin si aspetta le scuse da parecchia gente dopo il test del dna ha provato che non era sua la traccia biologica rilevata sul cordino che chiudeva le buste sulla testa della moglie Liliana Resinovich, la donna al centro dell’inspiegabile giallo che da mesi tormenta Trieste. Il 73enne, fotoreporter in pensione, è vedovo da gennaio, da quando la moglie, ex impiegata alla Regione, è stata ritrovata morta in un boschetto, chiusa in sacchi della spazzatura, due buste intorno alla testa. Era sparita a metà dicembre. “Il bisogno di sapere la verità è forte e spero che venga fuori. Ma la verità non sarebbe una consolazione. Penso che la mia compagna non c’è più”, ha detto l’uomo al Corriere della Sera -Veneto.

Visintin considera improbabile che Liliana sia riuscita a chiudersi due sacchetti in testa per togliersi la vita. La Procura ormai insiste su questa pista. L’esame del dna era stato predisposto per Visintin e per altri due uomini, Claudio Sterpin e Salvatore Nasti. Nessuna correlazione neanche in questi altri due casi. Perciò la pista del suicidio sembra quella più calda per chi indaga. “Mi sono chiesto più volte che cosa possa avere scatenato una reazione simile, ma non mi è venuto in mente nulla. Come ogni persona, Liliana aveva alti e bassi. Negli ultimi tempi si era un po’ irrigidita. Pensavo che non stesse bene, che avesse qualche malattia di cui non voleva parlarmi. Ma la tac effettuata dai medici ha escluso questa ipotesi”.

Sterpin, 82 anni, ex maratoneta, era amico di Resinovich. La donna si sarebbe recata spesso presso la sua abitazione per aiutarlo nelle faccende domestiche. Come nel giorno della scomparsa. Una telefonata, l’avviso che avrebbe tardato un po’ quella mattina per delle commissioni, poi più nessuna notizia. Visintin ha detto di non sapere niente del rapporto della moglie con Sterpin. “Di parlare con Sterpin non ci penso proprio. Credo che molte cose che ha detto su lui e Liliana se le sia immaginato. Ha fatto certe esternazioni vergognose, raccontando di come lei si sedesse sulle sue gambe o dicendo che Liliana mi avrebbe lasciato. Cose che qualsiasi persona umana avrebbe risparmiato di dire, visto che mia moglie non poteva controbattere. Io ho scelto di non rispondere alle sue affermazioni. Quando la vicenda sarà risolta, avremo modo di sentirci e di chiarire”.

Salvatore Nasti invece era un amico della coppia. Dalla scomparsa di Resinovich i rapporti tra Nasti e Visintin sono finiti. “Sono almeno una decina le persone che hanno detto cose terribili contro di me. Io non voglio neanche commentarle, sono chiacchiere. Qualcuno mi deve delle scuse. So di aver amato mia moglie e di esser stato amato. Aspetto di avere dalla Procura la verità e i risultati di tutti gli esami che sta svolgendo”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.