Un malore la probabile causa del decesso
Luca morto tra l’indifferenza dei passanti, il suo corpo ritrovato in auto dopo 24 ore
Per 24 ore è rimasto senza vita all’interno della sua auto, prima che qualcuno si accorgesse di ciò che era accaduto. Luca Rudatis aveva 37 anni e il suo corpo è stato rinvenuto nel pomeriggio di ieri 22 maggio nel parcheggio di via Risorgimento a Pedavena, in provincia di Belluno.
Quando i sanitari del 118 sono intervenuti sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso, riferisce Il Messaggero. Secondo il medico legale che ha esaminato il corpo, ad ucciderlo potrebbe essere stato un malore.
Le indagini sul decesso
Allertati dal 118, si sono recati sul posto anche i militari del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Feltre, non essendo chiaro cosa fosse successo e se qualcun altro potesse essere coinvolto nella morte del 37enne. Luca si trovava disteso sul posto di guida. All’interno del veicolo di sua proprietà, oltre a diversi beni personali- probabilmente Luca viveva nell’automobile- sono stati rinvenuti anche grandi quantità di vuoti di birra e vino. Secondo i sanitari la morte potrebbe essere compatibile con una grave intossicazione alcolica.
È stata programmata per oggi l’ispezione cadaverica esterna: ma non è escluso che, per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, venga disposta anche l’autopsia sul corpo della vittima. L’ipotesi al momento è che a uccidere il 37enne sarebbe stato un malore. Sul corpo dell’uomo infatti non ci sarebbero segni evidenti di violenza e non avrebbe neanche tentato il suicidio. Ma è importante risalire all’ora del decesso.
Luca Rudatis avrebbe compiuto 38 anni il 9 ottobre.
Il padre: “Non è stato abbandonato”
Luca, di origini agordine ma residente a Borgo Valbelluna, in provincia di Belluno, è figlio di Giuseppe Rudatis, conosciuto come “Il Barone delle Dolomiti”.
Proprio il padre ha voluto chiarire, tramite un messaggio inviato a RadioPiù, emittente agordina, che lui e la ex moglie avevano creduto a quanto Luca aveva raccontato, ossia di andare regolarmente al lavoro, di aver preso un appartamento in affitto insieme a una sua amica e di aver smesso di bere: non aveva mai chiesto aiuto. “Quello che voglio far capire è che non è stato abbandonato, ci eravamo fidati di quanto di raccontava” ha dichiarato.
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