Pensiamo che se ZeroCalcare non parteciperà al Lucca Comics chi ci rimetterà sarà solamente lui, non certo una manifestazione che richiama migliaia di persone da ogni dove”, “rinunciare a presenziare ad un evento così importante perché Israele patrocina l’iniziativa è una decisione che si commenta da sola”, ma “non si preoccupi perché la manifestazione avrà ugualmente il successo che si merita nonostante la sua assenza“. Lo affermano in una nota i leghisti Elisa Montemagni e Massimiliano Baldini, rispettivamente deputata e consigliere regionale in Toscana per il Carroccio.

Lucca Crea in risposta a Zarocalcare in un comunicata ha dichiarato “Rispettiamo le scelte personali, rispettiamo le opinioni di tutti e da sempre abbiamo l’ambizione di essere il luogo dove è possibile stare insieme nelle differenze”. “Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, – concludono da Lucca Crea – ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti non solo delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema, ma anche per tutti i partecipanti. Lucca Comics & Games mette da sempre al centro solo ed esclusivamente l’opera intellettuale e creativa, le persone”.

“Zerocalcare ha assecondato la sua sensibilità e va rispettato.” –  Zerocalcare è un artista molto schierato e capisco che abbia imbarazzo a partecipare in questo momento ad una manifestazione che mostra quel patrocinio sul poster. Una buona parte del suo pubblico è molto ideologizzata. E avrebbe potuto criticarlo per questo”. Federico Palmaroli, in arte Osho, commenta così con l’Adnkronos la decisione di Zerocalcare. 

“Ma Zerocalcare non è nuovo a scelte del genere. Ricordo quella, che non coindivisi, di cancellare la presentazione del suo libro al Salone del Libro di Torino per la presenza dell’editore Altaforte. Che poi rientrò quando fu estromesso l’editore. Una scelta troppo ideologizzata. Ma in questo caso si parla di bambini e civili indifesi che muoiono da una parte e dall’altra. Non ho la verità in tasca e infatti evito di dare lezioni sui social”, conclude.

La risposta della Lucca Comics & Games –  “Da sempre un luogo sicuro per le differenze”: così Lucca Crea, la società organizzatrice del festival, sul dibattito nato intorno al patrocinio, gratuito, dato dall”Ambasciata israeliana a Roma, motivo per il quale il fumettista Zerocalcare ha annunciato la sua assenza dalla fiera in programma dal 1 al 5 novembre. “Fin dall’inizio stiamo seguendo il dibattito in atto sul patrocinio ricevuto in primavera dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata Israeliana in Italia – afferma Lucca Crea in una nota – Questo patrocinio, non oneroso, è stato ricevuto per riconoscere il valore del nostro programma culturale.

Questa attribuzione istituzionale deriva da un lavoro durato quasi un anno, un progetto che ha coinvolto due artisti noti e apprezzati in Italia e nel mondo, come Asaf e Tomer Hanuka, ai quali Lucca ha dedicato una mostra e ha affidato l’immagine di un’edizione imperniata sul tema Together, all’insegna della condivisione di quei valori che da sempre ci guidano: rispetto, comunità, inclusione e partecipazione”.

La polemica – sul logo dell’ambasciata israeliana a Roma sul manifesto del Lucca Comics & Games 2023, ideato da due artisti israeliani, i fratelli Asaf e Tomer Hanuka. A segnalare la grafica ritenuta “ingombrante” erano stati anche quelli di Rifondazione Comunista ma adesso il fumettista Zerocalcare, assiduo frequentatore della fiera, ha manifestato disagio e annunciato la sua assenza dalla grande manifestazione, che ha già staccato in prevendita 275.000 biglietti e che si svolgerà dall’1 al 5 novembre.

“Il patrocinio dell’ambasciata israeliana per me è un problema – ha scritto sui social Zerocalcare – Venire a festeggiare lì dentro rappresenta un cortocircuito che non riesco a gestire”. Immediato l’appoggio della sua casa editrice, Bao Publishing che ha commentato: “Tutta Bao gli è solidale, comprende perfettamente le sue ragioni, le accetta e se ne sobbarca serenamente le conseguenze. Se qualche giorno fa l’organizzazione si fosse espressa pubblicamente per chiarire i dubbi e le perplessità, forse i toni della polemica sarebbero stati più gestibili. Da un grande evento popolare derivano grandi responsabilità”.

 

Redazione

Autore