Il Tribunale di Parigi ha emesso oggi una sentenza di condanna nei confronti di Marine Le Pen e di altri otto eurodeputati, ritenuti colpevoli di appropriazione indebita di fondi pubblici. L’accusa riguarda l’impiego di assistenti parlamentari europei del Front National (poi Rassemblement National) tra il 2004 e il 2016, i quali, invece di svolgere il loro lavoro per gli eurodeputati a Strasburgo o Bruxelles, erano in realtà impegnati in attività del partito in Francia. La vicenda era stata portata alla luce per la prima volta dal Parlamento europeo nel 2014, quando erano emersi sospetti su impieghi fittizi all’interno della formazione politica. Il tribunale di Parigi ritiene che il caso abbia rappresentato una frode da 2,9 milioni di euro per il contribuente europeo, “facendo pagare al Parlamento europeo delle persone che lavoravano in realtà per il partito” al livello nazionale e non al livello Ue.

L’ineleggibilità

Le pen è stata condannata a quattro anni, di cui due senza condizionale con possibilità di braccialetto elettronico. A ciò si aggiunge la condanna dell’ineleggibilità per cinque anni con effetto immediato. Ineleggibilità che impedirà dunque Le Pen di prendere parte alle elezioni francesi previste per marzo 2027. La stessa condanna è stata inflitta anche agli altri imputati coinvolti nel caso.

Le prospettive politiche in Francia

Le Pen ha menzionato per la prima volta la possibilità che sia Jordan Bardella a guidare il Rassemblement National nella corsa all’Eliseo nel 2027. «Jordan ha tutte le capacità per diventare presidente della Repubblica», aveva dichiarato la leader del partito. Le Pen, 56 anni, è stata finalista nelle elezioni presidenziali del 2017 e del 2022, dove ha sfidato Emmanuel Macron, e negli ultimi anni il sostegno elettorale alla sua formazione politica è cresciuto in modo significativo.

Redazione

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