Il patto di ferro e fuoco tra Hamas e gli sciiti
Medio Oriente giardino dell’Iran, l’antisemitismo planetario di Hamas e la guida di Mohammed Deif, cieco e su sedia a rotelle
Quando è iniziata la trattativa di Abramo per un riconoscimento reciproco tra Israele e i sauditi allo scopo di sviluppare insieme una grande quantità di energia nucleare, l’Arabia Saudita ha smesso di proteggere Hamas che è diventata un protettorato dell’Iran sciita
Deltaplani, barche auto, moto, pick-up con mitragliatrice: la spettacolare, sanguinosa e del tutto imprevista invasione di Israele è stata eseguita da Hamas in modo tale da paralizzare le reazioni di IDF, le forze di difese israeliane, attraverso la presa di ostaggi scelti fra donne, anziani, soldati. Tutto è stato concepito come una serie di imprese terrorizzanti e accurate. La mente operativa è quella di Mohammed Deif, in sedia a rotelle e quasi cieco per gli attentati subiti, ma tutto sembra organizzato attraverso gli Hezbollah, dalla longa manus di Teheran. Hamas domina Gaza dopo aver vinto le elezioni nel 2007 scacciando il Fatah di Yasser Arafat e conquistando i fondamentalisti sunniti con un programma semplice: Israele deve essere spazzata via. Stati Uniti e Unione Europea considerano Hamas una organizzazione terroristica, Regno Unito e Australia distinguono fra l’ala militare e quella politica. Inizialmente Hamas era sostenuta anche dall’Arabia Saudita, mentre l’Egitto sosteneva L’Olp di Arafat.
Quando è iniziata la trattativa di Abramo per un riconoscimento reciproco tra Israele e i sauditi allo scopo di sviluppare insieme una grande quantità di energia nucleare, l’Arabia Saudita ha smesso di proteggere Hamas che è diventata un protettorato dell’Iran sciita. La divisione tra siti e sunniti in questo caso è stata data per motivi politici: Teheran non vuole che il maggior paese sunnita, l’Arabia, domini Medio Oriente che gli ayatollah iraniani considerano il loro giardino di casa.
Gli uomini di Hamas sono fondamentalisti religiosi ma si comportano in maniera molto laica. Nel 2008 cominciò la strategia dei razzi da Gaza contro Israele. Si vide subito che i razzi avevano componenti iraniane e che l’organizzazione era diventata ormai forte sul piano militare e ancora più attraente sul piano ideologico tanto che è l’ultima generazione palestinese a respingere la vecchia Olp di Arafat che considera in combutta con Israele e vuole una guerra Santa che tutto purifichi. Arrivò così la fase disastrosa del blocco totale della Striscia impedendo che arrivassero molte merci, tra cui i computer considerati usabili come strumento militare, così la tensione tra sunniti e sciiti resta fondamentale ma l’unico elemento che univa le due fazioni era il comune progetto di battere Israele. Ma l’Arabia Saudita alla fine ha scelto la pace con Israele e la rottura con gli sciiti. Sono oggi molti a pensare che gli uomini di Hamas devono essere stati addestrati lontano da Gaza per poter fare esercitazioni combinate per cielo e per terra.
Con quest’ultima operazione Hamas è entrata a far parte dello schieramento geopolitico avverso l’Occidente con Brasile, Russia, India, Iran, Cina, Sudafrica, Siria e Venezuela. Hamas, attraverso Hezbollah. L’attacco ad Israele non può quindi essere valutato soltanto come una dimostrazione di capacità tattica, come è sempre accaduto dal 1948 quando nacque per decisione dell’Onu lo Stato di Israele. Ora la faccenda è diversa perché la potenza dell’attacco di Hamas a Israele si colloca lungo una fraglia che include l’Ucraina e Taiwan.
L’attacco è stato progettato probabilmente dal luglio del 2022 quando il presidente americano Joe Biden andò a Gedda per incontrare il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. Salman aveva già raggiunto un accordo con Gerusalemme per una alleanza energetica unendo le risorse nucleari dei due Paesi, cosa che richiedeva il riconoscimento dello Stato ebraico. Gli Stati Uniti entravano nella combine come garanti e partecipanti.
Da quel momento Hamas ha cominciato a praticare l’antisemitismo planetario, motivo per cui un ebreo americano o un ebreo tedesco sono obiettivi in quanto ebrei. I bambini non fanno eccezione.
Questo atteggiamento unito al lancio continuo dei razzi con componenti iraniane comportò un blocco di Gaza da parte Israele, oltre che dall’Egitto e dagli Stati Uniti, che rese sempre più difficile la vita degli abitanti di Gaza e sempre più difficile il movimento dei pendolari che lavorano in Israele. Fu allora che gli sciiti proposero ad Hamas un patto di ferro e di fuoco che da sabato ha cominciato a dare i suoi frutti più amari.
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