“Non sento Matteo Salvini dal giorno dell’elezione di Mattarella”. Parola di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che da fine gennaio, quasi tre mesi fa, non dialoga con il segretario della Lega dopo le ultime visioni contrastanti relative al voto per il Quirinale. Un dettaglio che spinge Meloni a lanciare una provocazione agli altri due partiti del centrodestra che da circa un anno fanno parte della maggioranza del governo Draghi. Parole rivolte a Forza Italia e Carroccio, nel corso della conferenza stampa tenuta in mattinata nella sede del partito a Roma: “La nostra metà campo è chiara, credo si debba chiedere agli altri partiti quale sia l’obiettivo fra battere la sinistra e battere Fratelli d’Italia”. Rispetto a Salvini, “con Berlusconi ci sentiamo, le interlocuzioni sono in corso” ha chiarito.

A un anno dalle politiche 2023, Meloni, in forte crescita nei sondaggi a differenza del partito di Salvini, ricorda le regole interne al centrodestra: “Il partito che arriva primo all’interno della coalizione fa la sua proposta su chi vuole alla guida del governo. Certamente noi stiamo preparando il nostro contributo. Ci sono quelli che pur di fare il premier sono disposti a fare una figuraccia, io no…”. La presidente di Fratelli d’Italia si dice pronta a dialogare con quelli che considera suoi alleati nonostante le posizioni diverse sul governo Draghi. Non rappresenterebbe un problema anche una l’opzione di un partito unico tra Lega e Forza Italia: “Non mi spaventa, non mi preoccupa e non giudico negativamente che possano fare una federazione, una lista unica o un partito unico. E’ una scelta loro, spero che la facciano per convinzione e non per timore”. Una scelta che “non compromette l’eventualità di un’alleanza”.

Meloni incalza: ”I rapporti non sono il problema. Il problema non è con quanta costanza ci si sente. Vedo segnali altalenanti. Delle volte ho l’impressione che la priorità di tutti non sia quella di dare un governo di centrodestra al Paese ma piuttosto noto che qualcuno vuol riproporre una maggioranza arcobaleno…”. Poi in merito alle prossime elezioni amministrative prova a giocare d’anticipo per evitare le figuracce fatte dal centrodestra a Roma, Milano e Napoli con la scelta dei candidati arrivata in forte ritardo. In vista delle amministrative nel Lazio, “ci stiamo preparando, lavorando sulle soluzioni migliori come stiamo facendo su tutto il territorio nazionale, privilegiando la compattezza della coalizione, dove è condiviso questo obiettivo. Ci sono diversi capoluoghi importanti che vanno al voto, noi come sempre abbiamo ribadito il pieno sostegno a tutti i candidati sindaci di centrodestra uscenti e abbiamo offerto il nostro contributo ai candidati degli altri partiti” con una proposta condivisa, “non sempre stiamo vedendo la stessa compattezza da parte degli altri”.

Giallo anche sulla candidatura di Nello Musumeci, governatore uscente in Sicilia. “Fratelli d’Italia – chiarisce Meloni – è il partito che come sempre anche in Sicilia sta facendo gli sforzi maggiori per favorire una compattezza della coalizione. Contestualmente Lega e Forza Italia dicono di non avere convinzione sulla ricandidatura di Musumeci. Non so per quale ragione il governatore che ha ben lavorato non dovrebbe essere ricandidato”.

Sulle presidenziali in Francia (domenica 24 aprile si voterà per il secondo turno), Meloni tifa Marine Le Pen: “Ho trovato le sue posizioni molto meno impresentabili di quanto abbiate fatto voi. Mi pare che Le Pen ha posto anche questioni sensate e spesso ho condiviso quello che diceva. L’estremismo mi pare soprattutto un’etichetta che il mainstream ti appiccica quando ti considera pericoloso. Poi posso condividere alcune cose e altre no ma se arriva al ballottaggio con Macron e il risultato è meno scontato dell’ultima volta vuol dire che le posizioni di Le Pen hanno un consenso in Francia e io ho grande rispetto della democrazia, a differenza di altri”.

 

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.