L’epifania tutte le feste porta via, narra il famoso proverbio. L’epifania è la ricorrenza che chiude tutte le festività natalizie e combacia con l’arrivo della befana il 6 gennaio. Di origine pagana, se per i popoli antichi rappresentava l’inizio del nuovo anno, nella tradizione cristiana invece diventa la giornata di adorazione dei re Magi venuti da lontano per celebrare la nascita di Gesù Bambino portando oro, incenso e mirra.

La figura della befana, secondo la versione più accreditata, è proprio legata al viaggio dei Magi a Betlemme, i quali sul proprio cammino incontrarono una donna offrendole di accodarsi a loro, ma lei rifiutò. In un secondo momento se ne pentì, così preparò un cestino ricco di dolci e si mise in viaggio alla loro ricerca. Durante il suo cammino bussò ad ogni porta sperando di incontrarli, e ad ogni bambino regalava doni e dolciumi. Da qui nasce la leggenda della calza, che tutti i bimbi preparano nella notte tra il 5 e il 6 gennaio in attesa che venga riempita di leccornie. I doni, dunque, sono l’aspetto fondamentale di questa festa, tramandati di tradizione in tradizione dall’antichità fino ad oggi. Così come lo è il cibo, che accompagna come sempre anche l’usanza culinaria di Napoli.

IL MENU’ DELLA BEFANA – Per chiudere in bellezza il cerchio gastronomico delle festività natalizie, il giorno dell’epifania non può che concludersi con un grande e tipico pranzo alla napoletana. Come da tradizione, i primi ad essere entusiasti la mattina del 6 gennaio sono proprio i bambini i quali aprono gli occhi sperando di trovare la calza piena di ghiottonerie e squisitezze con poco carbone. Mentre gli adulti si preparano ad affrontare l’ultimo giorno di festa, svegliandosi con l’odore del ragù fatto cuocere rigorosamente dal giorno prima.

La tradizione partenopea, infatti, vuole che il menù della Befana sia come quello della domenica proprio per indicare la fine dei giorni di riposo e l’inizio della routine quotidiana. Come l’usanza prevede, il pranzo è a base di terra e comincia direttamente con un primo piatto d’onore: la pasta a forno, vera pietanza delle feste. A Napoli la pasta al forno non può essere indicata come tale se non trabocca di ingredienti, dalla ricotta alle polpettine fritte, il tutto rigorosamente condito dal ragù di carne. Tagliatelle, lasagne o gnocchi di patate la cosa fondamentale è che la sua cottura termini in forno per una vera pietanza d’eccellenza, colma di sapore e tradizione.

Nonostante sembri che il primo piatto valga quanto l’intero pranzo per la sua abbondanza, il menù napoletano prevede anche il secondo piatto che può essere composto da braciole e carne di ragù o dalle polpette fritte. Ma c’è anche chi opta per arrosti al forno o grigliate miste, che variano dalle carni rosse a quelle bianche. A differenza delle altre giornate festive in cui il pesce era il re della tavola e dominava la maggior parte della seconda parte del pranzo o della cena, la carne regna in questo pranzo dell’Epifania in tutte le sue varianti in base ai propri gusti e preferenze.

Infine, dato che l’epifania tutte le feste porta via, è la buona occasione anche per spazzolare tutti i dolci natalizi rimasti. Struffoli, roccocò, mustaccioli, pasta di mandorle, pandoro e panettone, anche per quest’ultima festività tutto è concesso per finire in gran bellezza (e abbondanza).