Largo alla fuffa
Michele Serra ci ripensa: la piazza per l’UE sarà un’indegna adunata pacifinta

Indietro tutta, kompagni. Largo alla fuffa. Giù gli elmetti, tuffiamoci nel mare della vile ipocrisia. Chi sogna la resa dell’Ucraina sarà entusiasta dell’ultimo virus che ha contagiato la sinistra. In un periodo storico che pretende soluzioni rapide e posizionamenti netti, la galassia rossa risponde con ripensamenti e ambiguità. E così Michele Serra lancia una piazza per l’Europa, salvo poi affrettarsi a precisare che il piano di von der Leyen è sbagliato. Non sia mai che qualche circolo pacifista si offenda. Mentre Giuseppe Conte va in gita a Strasburgo – accompagnato dalla scolaresca di parlamentari 5 Stelle – per protestare contro ReArm Europe, ignorando però che a Palazzo Chigi c’era proprio lui quando l’Italia si è impegnata ad aumentare le spese militari nei vertici della Nato. Ma non ricordiamo il fu avvocato del popolo con la spada in pugno per combattere a viso aperto il 2%.
L’adunata organizzata
Dell’appello lanciato dal giornalista su Repubblica restano solo macerie. Doveva essere una «manifestazione di sole bandiere europee, che abbia come unico obiettivo la libertà e l’unità dei popoli europei». Si è trasformata in una sorta di adunata organizzata da Fratoianni e Landini. Il 15 marzo ci saranno tutti, ma proprio tutti. Pacifisti e pacifinti. Chi sostiene l’Ucraina e chi strizza l’occhio alla Russia. Putiniani a pelo corto e a pelo lungo. Chi è a favore dell’esercito comune e chi è convinto che la resistenza si faccia con carezze e fiori nei cannoni. Un oceano di contraddizioni coperto dal vigliacco mantello dell’opportunismo.
Serra va a caccia di farfalle
Serra va a caccia di farfalle, immerso in un favoloso mondo distopico con grattacieli di retorica. Pace, libertà, giustizia, uguaglianza, democrazia, solidarietà. Ma che significa, nei fatti? Vallo a capire. È il festival della banalità, che certamente incasserà meno share di quello di Carlo Conti. E si consuma il meraviglioso (si fa per dire) cortocircuito. I pasdaran della bandiera arcobaleno accusano lo scrittore di essere un farabutto che ha paura di bocciare il riarmo, ed ecco che arriva puntuale la sua precisazione: «Credo che nessuna delle persone che saranno in piazza ignori che la risposta armigera formulata da von der Leyen cozzi tristemente contro i valori fondativi dell’Ue». Però sia chiaro: è necessaria la Difesa comune europea. Ma con pietre e fionde, per carità, mica con deterrenza nucleare e scudo aereo anti-missile.
Insomma, Serra si comporta come Elly Schlein. La segretaria in panne non spende parole chiare e si barcamena per non scontentare le infinite correnti. Lo stesso fa il rivoluzionario-timido Michele, che sorride di fronte alle mille anime della manifestazione e corre sulla via della redenzione. Alla guida del caravanserraglio della pace. Tanti cari saluti ai princìpi europei.
© Riproduzione riservata