Mano pesante del tribunale di Milano nei confronti dell’ex presidente di Montepaschi di Siena Alessandro Profumo e dell’ex amministratore delegato dell’istituto bancario senese Fabrizio Viola. I due ex vertici della banca senese sono stati condannati a 6 anni di carcere per la non corretta comunicazione dei conti della banca tra il 2012 e il primo semestre 2015.

La Corte presieduta dal giudice Flores Tanga ha condannato Profumo e Viola al pagamento di una multa da 2,5 milioni di euro ciascuno e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, mentre sono 2 gli anni di interdizione dagli uffici direttivi d’impresa. Mps ha invece ricevuto una sanzione pecuniaria da 800mila euro e dovrà rispondere in solido dei danni alle parti civili.

Per Profumo (attualmente presidente di Banca Leonardo), Viola e Paolo Salvadori (ex presidente del collegio sindacale di Mps) la Procura aveva chiesto al gip l’archiviazione, respinta, ribadendo la proposta di assoluzione nel dibattimento dello scorso giugno.

Le accuse nei confronti degli ex vertici di Mps riguardavano il falso in bilancio e l’aggiotaggio in relazione ai derivati Alexandria e Santorini e alla loro contabilizzazione a saldi aperti nei bilanci dell’istituto di credito per gli anni 2013 e 2014 e il primo semestre del 2015. Anche durante la requisitoria il pm Stefano Civardi aveva ribadito nella richiesta di assoluzione che la contabilizzazione, pur non corretta, non era “diretta a ingannare soci e mercati”.

LA REAZIONE DELLA DIFESA – Per l’avvocato della difesa Adriano Raffaelli, la doppia condanna di Profumo e Viola è “sbagliata”. “Leggeremo con attenzione le motivazioni e faremo sicuramente appello”, ha aggiunto il difensore – Abbiamo sempre creduto nel corretto operato dei nostri assistiti”.