30 denari
Pechino smentisce ma l'affare è sul tavolo
Musk comprerà TikTok Usa, la pazza idea della Cina per evitare la messa al bando Usa e una guerra commerciale

Sulla linea Stati Uniti – Cina si muove la diplomazia e di conseguenza gli affari. Anche se – spesso – le due cose coincidono, soprattutto quando si tratta di grandi potenze militari e industriali. Secondo alcune indiscrezioni rivelate nella mattinata di ieri, TikTok Usa potrebbe passare sotto il controllo di Elon Musk, patron di Tesla e X ma soprattutto ascoltatissimo consigliere del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
I fatti
Lo scorso anno il Congresso americano approva una legge che impone al gigante cinese dell’intrattenimento ByteDance di vendere TikTok entro il 19 gennaio 2025, pena la messa al bando nel paese in cui la popolarissima app conta 170 milioni di utenti, tra i più attivi sui social. La contesa tra il governo Usa e la multinazionale cinese va avanti da molto tempo. Secondo Washington, infatti, i dati raccolti con l’utilizzo del social vanno a finire nelle mani dell’esecutivo di Pechino, che li utilizza per cercare di capire più informazioni possibili sul paese nordamericano. La difesa dei cinesi è sempre stata sdegnata, negando in più occasioni l’accusa dell’apparato statunitense. L’ultimo atto si consumerà il prossimo 19 gennaio, quando sarà la Corte suprema degli Stati Uniti a decidere su questa legge e sul successivo bando dell’applicazione.
Ieri mattina l’agenzia di stampa Bloomberg, specializzata in economia, ha lanciato una potente indiscrezione. Secondo gli esperti, “i funzionari del governo cinese stanno valutando l’ipotesi di aprire le porte a Musk”. Come già detto, il prossimo 20 gennaio Elon entrerà nel nuovo governo Usa con il ruolo di responsabile del dipartimento per l’Efficienza, “Doge” secondo l’acronimo che proprio mister Tesla usa sui social. In sostanza, l’inventore di PayPal prenderebbe il controllo azionario della succursale americana di TikTok. E la cosa non sarebbe mal vista da parte dei cinesi.
La smentita e le trattative
Come capita sempre quando c’è uno “spiffero” dai palazzi del potere, anche in questo caso è arrivata la smentita di rito da parte della società cinese. Chiamata proprio da BBC News a commentare l’indiscrezione, TikTok ha fatto sapere che “non si possono commentare notizie di pura finzione”. Così come il governo italiano smentì la trattativa con Starlink, altra società di Musk, per la dotazione di un sistema di comunicazioni satellitari per la penisola, pure ora la fonte è Bloomberg. Ed è difficile che sbagli. Anche perché l’agenzia cita funzionari cinesi “di alto rango”; pertanto la fonte non è solo statunitense, ma esiste una sponda a Pechino.
La cosa non dovrebbe meravigliare. Donald Trump, infatti, si è detto più volte contrario alla messa al bando del social cinese. E anche il nome di Musk non è uscito a caso. Non solo il tycoon è uno dei principali produttori di auto proprio in Cina, ma ha buoni rapporti con diversi funzionari del gigante orientale. L’ipotesi di vendita, proprio a suo vantaggio, sarebbe una sorta di passaggio a un “amico” piuttosto che a un avversario.
La diplomazia
La diplomazia, a volte, utilizza strade diverse per evitare che ci siano conflitti non solo di natura bellica ma anche commerciali. La voce grossa che Trump sta facendo da tempo contro le politiche cinesi – volte ad aiutare pesantemente i prodotti made in Pechino a discapito del libero mercato – e la minaccia di introdurre pesanti dazi hanno fatto in modo che i funzionari del governo cinese stiano da tempo cercando una sorta di accordo “quadro” con gli Stati Uniti. L’obiettivo è quello di evitare una guerra commerciale che danneggerebbe tutti e porterebbe a una pericolosa stagnazione del Prodotto interno lordo mondiale. Atteso che la Corte suprema – con ogni probabilità – confermerà la legge del Congresso, ecco allora che anche TikTok Usa potrebbe entrare nel “pacchetto” generale di accordo tra Washington e Pechino. Non a caso la notizia è trapelata a 5 giorni dalla sentenza.
Tutto ciò potrebbe rappresentare un primo passo verso la normalizzazione dei rapporti dopo gli anni di forti tensioni tra l’amministrazione Biden e Xi Jinping, dovuti alla volontà cinese di mettere definitivamente le mani su Taiwan e agli sgarbi commerciali che i due giganti si stanno facendo da qualche tempo. È vero che Trump vorrebbe i dazi, ma è anche una persona pragmatica che sa bene come funziona il mondo degli affari. Certo, se Musk acquisisse TikTok entrerebbe in possesso di un’enorme mole di dati personali di 140 milioni di utenti americani, e con l’app cinese diventerebbe tra i leader indiscussi dei social negli Stati Uniti. Ma questa è un’altra storia.
© Riproduzione riservata