Ferdinando Tozzi, avvocato esperto di diritto dello spettacolo, è il delegato del sindaco Gaetano Manfredi per l’industria dell’audiovisivo. Ci racconta in che modo si sta lavorando per fare in modo che l’economia locale possa beneficiare appieno dell’interesse mostrato dalle produzioni cinematografiche verso Napoli negli ultimi anni.

Come si può far sì che la città non sia soltanto un set per chi viene da fuori, ma si alimenti un’industria locale?
«Sicuramente non possiamo pensare che le oltre 200 produzioni annuali degli ultimi anni possano durare per sempre, magari con le nuove tecnologie e l’utilizzo dell’IA non sarà neanche più necessaria tale presenza costante. Non possiamo soltanto contare sulla bellezza del nostro territorio e sul fascino della sua storia. Le produzioni che si insediano qui devono scegliere Napoli perché trovano un contesto fertile per fare impresa: servizi efficienti, supporto e non ostruzionismo della Pa, centri di formazione di talenti locali da cui attingere».

Cosa si sta facendo per realizzare tutto ciò e per promuovere l’industria locale?
«Stiamo lavorando per rendere l’Ufficio Cinema una vera e propria interfaccia unica per le produzioni, anche fornendo tutto il supporto organizzativo a contorno. Non si può certo entrare nelle scelte artistiche dei cast per spingere i professionisti locali, ma stiamo lavorando per fare in modo che ogni produzione esterna si impegni in un percorso di formazione per registi, attori e altri operatori del settore della città. Inoltre, nei prossimi mesi vareremo un nuovo disciplinare per le riprese per cui abbiamo ascoltato direttamente gli operatori locali del settore, oltre ad essere a lavoro per creare nuovi bandi che sostengano economicamente le giovani produzioni locali. Ci stiamo concentrando su tutto il mondo dell’audiovisivo, soprattutto con il lancio del progetto Napoli Città della Musica che raggruppa iniziative innovative per il settore musicale».

Ampliando invece lo sguardo a livello nazionale, cosa ne pensa delle proteste portate avanti dagli operatori del settore del cinema contro il governo sul tema del tax credit?
«Il cinema va sicuramente sostenuto, soprattutto se vogliamo evitare che determinati prodotti con un valore culturale importante scompaiano del tutto. Quindi comprendo le proteste davanti a un momento di impasse. Il governo però si è messo al lavoro e il tax credit sarà riavviato, quindi prevedo che anche queste proteste troveranno una risposta».

Eugenio Izzo

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