La scadenza (giugno 2026) per il completamento degli interventi finanziati dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale complementare – salvo proroghe – è sempre più vicina, e le amministrazioni pubbliche interessate continuano a fornire scarse informazioni sullo stato di attuazione, alimentando il sospetto di ritardi e inefficienze. Il Comune di Napoli è assegnatario di circa 1 miliardo di euro destinato a 98 progetti. La parte prevalente delle risorse previste è destinata al potenziamento del trasporto locale (39%) e agli interventi di riqualificazione delle aree e degli immobili di edilizia residenziale pubblica (29%). Per la ristrutturazione del patrimonio comunale non residenziale e delle sedi scolastiche sono destinati rispettivamente il 16,5% e il 9,4% dei fondi.

Gli obiettivi

I progetti di riqualificazione urbana e degli immobili di edilizia pubblica (ERP) insistono soprattutto nelle aree di San Giovanni e di Scampia. Gli interventi di potenziamento del trasporto locale si concentrano nel completamento della flotta rotabile delle linee 1 e 6; nell’ampliamento del deposito di Piscinola; nel rinnovo degli autobus e nell’acquisto di tram bidirezionali; nella ristrutturazione di alcune linee tramviarie e depositi. I maggiori progetti di valorizzazione di immobili pubblici riguardano l’Albergo dei Poveri, l’ex Ospedale Psichiatrico, l’ex Mercato Ittico, il complesso dell’Educandato ai Miracoli, il Maschio Angioino, la Villa Comunale e il Parco Virgiliano. I plessi scolastici interessati a interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza sono 28. Altri progetti riguardano il potenziamento dei servizi informatici comunali; impianti sportivi e centri per i servizi sociali, tra cui la casa di accoglienza per le donne maltrattate; la realizzazione di piste ciclabili

Alla data del 31 dicembre 2024, risultano effettivamente accertate (cioè disponibili) entrate per circa 587 milioni di euro. Pertanto, a oggi il 47% delle risorse previste dal Pnrr non è stato ancora attivato. Per l’edilizia scolastica e per la rigenerazione degli immobili comunali non residenziali sono rispettivamente già disponibili l’83% e il 78% delle risorse previste. Mentre per la riqualificazione delle aree e dei complessi di edilizia pubblica (ERP) è disponibile il 45% e per il trasporto il 44%. Contemporaneamente, di tutte le entrate già disponibili sono stati impegnati per la spesa circa 368 milioni di euro per l’affidamento di lavori e per l’acquisto di mezzi di trasporto pubblico (bus, tram e treni).

Il Comune di Napoli, quindi, ha avviato spese per il 35% del miliardo circa di euro previsto dai fondi del Pnrr. Per gli interventi di edilizia scolastica sono state già impegnate spese per il 69% delle risorse previste. Si attestano, invece, a valori più bassi le percentuali di spesa per la valorizzazione di immobili pubblici non residenziali (38%); per la riqualificazione urbana e degli immobili di edilizia pubblica (ERP) (35%); per i trasporti (30%).

Nei prossimi mesi, alla luce di questa sintesi dello stato di attuazione del Pnrr, il Comune di Napoli è chiamato a uno sforzo straordinario per assicurare il completamento di tutti i progetti. Il profilo della città, soprattutto per quanto riguarda le sue periferie e il sistema di trasporto, potrà essere decisamente migliorato; ferma restando, poi, la necessità di un’efficace gestione delle nuove opere per evitare il loro rapido deperimento. D’altronde, proprio nella gestione ordinaria della città permangono lacune e ritardi da parte dell’amministrazione comunale e né si intravedono inversioni di tendenza nella pulizia, nell’organizzazione e controllo degli spazi pubblici e nella manutenzione complessiva delle strade.

Antimo Manzo

Autore

Ex dirigente di staff Assessorato risorse strategiche Comune Napoli